Corriere dello Sport

«Giù le mani da Szczesny: errore limite»

Zenga: «Non è un vero sbaglio da portiere. Ridarei al ruolo la propria identità. I piedi vengono dopo»

- Di Filippo Bonsignore

Giù le mani da Szczesny. Walter Zenga si schiera dalla parte del numero uno della Juventus, investito da una valanga di critiche dopo i due passaggi a vuoto che sono costati la vittoria contro l’Udinese. «Se alla prima partita di campionato, dobbiamo cambiare un portiere per un errore… Facciamo i bravi, dai, non scherziamo! Come chi mette in discussion­e Handanovic…».

Come giudica gli episodi di domenica?

«E’ molto semplice, sono due situazioni completame­nte separate. Il primo è un errore da portiere, classico; il secondo non c’entra nulla con il ruolo. Oggi i portieri giocano, bisogna rispettare il pensiero di ogni allenatore e vedere se preferisce un portiere più tecnico o uno che faccia il portiere e basta». Lei da che parte sta?

«E’ un’idea e come tutti i punti di vista vanno rispettati, non ci vedo assolutame­nte nulla di sbagliato. Ridarei al ruolo un po’ la sua identità: il portiere faccia il portiere poi se è bravo anche con i piedi, meglio. Ma è come scegliere un numero uno piuttosto che un altro. Faccio un esempio: a Guardiola interessa un portiere bravo con i piedi e sceglie Ederson; a Simeone no e punta su Oblak. Ma non si può dire che Oblak sia meno forte di Ederson, sono soltanto scelte differenti». Non si sta esasperand­o la ricerca della costruzion­e dal basso? «Non è mica da ieri che si gioca con i piedi, è da quando giocavo io che è stata introdotta la regola. Ma siamo sempre lì: se consideria­mo il secondo errore di Szczesny un errore da portiere, sbagliamo. E pure il rosso a Dragowski è un’estremizza­zione del ruolo: Italiano gioca con la difesa alta e il portiere si prende qualche rischio. Succede e succederà ancora».

Allegri però dice: buttiamo la palla in tribuna

«E’ la lettura delle situazioni. Probabilme­nte, in quel momento Szczesny non l’ha letta bene e ha tentato qualcosa di differente per giocare la palla. Se avesse compreso il pericolo, l’avrebbe calciata fuori. Oppure, leggiamola al contrario: la prossima volta Bonucci si ricorderà dell’accaduto e la butterà in tribuna direttamen­te lui… (ride, ndr)».

Da allenatore, lei che idea preferisce?

«In carriera ho allenato portieri di assoluto rendimento e tutti con determinat­e doti. La bravura

Wojciech Szczesny

di un allenatore non è di fare a tutti i costi una cosa, ma di adattare il sistema che vuole utilizzare alle qualità dei calciatori per far giocare bene la squadra. E’ questo che Allegri cerca: Max è una persona straordina­ria, dice cose reali che sono alla base del calcio». Szczesny non è nuovo ad errori, come spiegarlo?

«Le faccio una domanda io: qual è il portiere che non ha mai sbagliato? L’anno scorso, l’Inter ha stravinto il campionato eppure è stato messo in discussion­e Handanovic, dimentican­dosi le tre parate decisive in un minuto nel derby con il Milan. Qual è il portiere che non sbaglia mai? Non esiste e non esisterà mai. Se bisogna sostituire un portiere ad ogni errore, allora servirebbe una rosa di 32 portieri… Wojciech ha sempre avuto un grandissim­o rendimento e quello che ha detto Allegri è giustissim­o: la prossima volta manderà la palla in tribuna» Sui social, però, molti tifosi juventini già rimpiangon­o il mancato acquisto di Donnarumma…

«Allora, se parliamo di tecnica, di calcio, va bene. Ma non andiamo a toccare i social per favore. Lì c’è di tutto, anche chi non è all’altezza di giudicare il lavoro di uno Szczesny, di un Allegri». Gigio, intanto, è finito al Psg «E’ un opportunit­à che ha colto e fa parte della vita, non gli si può dire niente. Certo, non è andato via da una squadretta ma da un club eccezional­e come il Milan ed ora gioca con Mbappè, Messi e Neymar. Come dico sempre: cambiano i giocatori, gli allenatori; ciò che rimarrà sempre sono le squadre e i tifosi».

Che cosa deve scattare ora in Szczesny?

«Nulla di particolar­e. Soltanto la consapevol­ezza che, nell’arco di un anno, gli errori capitano e che la prossima volta succederà il contrario».

«Se penso che è stato criticato pure l’Handanovic dello scudetto...»

«Ora Wojciech farà come dice Allegri Donnarumma? Ha colto un’occasione»

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GETTY 31 anni alla Juve dal 2017
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GETTY Walter Zenga 61 anni
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