Corriere dello Sport

Nizza-Marsiglia arriva la stangata

La Disciplina­re convocherà i due club Ipotesi 0-2 a tavolino per entrambe

- Di Davide Palliggian­o

La Francia è delusa, s’interroga, si chiede perché il ritorno del pubblico, negli stadi, abbia provocato in tre giornate già due partite con disordini deprecabil­i. Nizza-Marsiglia è stata un far west, domenica sera. Una vergogna nazionale le cui immagini hanno fatto il giro del mondo e messo in imbarazzo un campionato che contestual­mente si bea per l’arrivo di Messi al Paris Saint-Germain.

I FATTI. Il derby all’Allianz Riviera era sotto osservazio­ne, vista la rivalità tra le due tifoserie. Eppure, il dispositiv­o di sicurezza messo in atto dalla prefettura locale non è bastato a contenere i disordini scoppiati al 73’, quando una bottigliet­ta ha colpito in pieno Payet, giocatore simbolo del Marsiglia che ha rilanciato in curva l’oggetto, scatenando il putiferio. Guendouzi si è avvicinato alla curva, provocando­la, Alvaro Gonzalez ne ha calciata un’altra verso il settore occupato dai tifosi più caldi del Nizza ed è in quel momento che è avvenuta l’invasione di campo da parte di una cinquantin­a di tifosi e la rissa che ha coinvolto anche gli staff tecnici delle due squadre. Sampaoli, allenatore dell’OM, è stato trattenuto mentre provava a colpire Todibo. Un suo collaborat­ore, il preparator­e atletico Pablo Fernandez, colpiva al volto un tifoso del Nizza con un pugno. Fatti che hanno costretto l’arbitro Bastien a interrompe­re il match e a far rientrare le squadre negli spogliatoi.

SURREALE. Dalla pancia dello stadio, Luan Peres, Guendouzi e Payet mostravano via social le escoriazio­ni subite durante la rissa, mentre la prefettura di Nizza, con l'ok la lega calcio francese, imponeva la ripresa del match per motivi di ordine pubblico poco prima di mezzanotte. Ripresa avvenuta, ma senza il Marsiglia, che di tornare in campo non ne ha voluto sapere. Bastien, quindi, ha fischiato la fine con i giocatori del Nizza schierati in difesa su calcio d’angolo. Scene surreali, avvenute mentre l’OM saliva sul pullman per tornare a Marsiglia. «La Lega aveva deciso di far riprendere la partita, ma per l’incolumità dei nostri giocatori abbiamo deciso di non presentarc­i in campo - ha spiegato il presidente dei marsiglies­i, Pablo Longoria - L’arbitro era dalla nostra parte, ha confermato sia a me che a Sampaoli che avrebbe voluto sospendere l’incontro». Imbarazzan­ti, invece, le dichiarazi­oni del suo collega nizzardo, Jean-Pierre Rivère: «Il lancio di bottiglie in campo è innegabile, ma quello che ha infiammato la situazione è stata la reazione dei giocatori del Marsiglia. Il Prefetto aveva riordinato la ripresa, non capisco la decisione dell’OM».

DISCIPLINA­RE. Domani, intanto, la Commission­e disciplina­re della LFP ha convocato i due club per analizzare i fatti. Può succedere di tutto: vittoria a tavolino per il Marsiglia o per il Nizza, congelamen­to del risultato (1-0, gol di Dolberg) e ripresa del gioco dal 74’. Si è paventata, addirittur­a, la sconfitta a tavolino per entrambe. Certo è che voleranno sanzioni, pesanti, soprattutt­o per il club di Rivère, che rischia seriamente di giocare senza curva per le prossime partite.

Il balletto delle responsabi­lità agita il post partita: la brutta figura resta

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Il momento dell’invasione di campo all’Allianz Riviera di Nizza, nel match contro il Marsiglia

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