Nizza-Marsiglia arriva la stangata
La Disciplinare convocherà i due club Ipotesi 0-2 a tavolino per entrambe
La Francia è delusa, s’interroga, si chiede perché il ritorno del pubblico, negli stadi, abbia provocato in tre giornate già due partite con disordini deprecabili. Nizza-Marsiglia è stata un far west, domenica sera. Una vergogna nazionale le cui immagini hanno fatto il giro del mondo e messo in imbarazzo un campionato che contestualmente si bea per l’arrivo di Messi al Paris Saint-Germain.
I FATTI. Il derby all’Allianz Riviera era sotto osservazione, vista la rivalità tra le due tifoserie. Eppure, il dispositivo di sicurezza messo in atto dalla prefettura locale non è bastato a contenere i disordini scoppiati al 73’, quando una bottiglietta ha colpito in pieno Payet, giocatore simbolo del Marsiglia che ha rilanciato in curva l’oggetto, scatenando il putiferio. Guendouzi si è avvicinato alla curva, provocandola, Alvaro Gonzalez ne ha calciata un’altra verso il settore occupato dai tifosi più caldi del Nizza ed è in quel momento che è avvenuta l’invasione di campo da parte di una cinquantina di tifosi e la rissa che ha coinvolto anche gli staff tecnici delle due squadre. Sampaoli, allenatore dell’OM, è stato trattenuto mentre provava a colpire Todibo. Un suo collaboratore, il preparatore atletico Pablo Fernandez, colpiva al volto un tifoso del Nizza con un pugno. Fatti che hanno costretto l’arbitro Bastien a interrompere il match e a far rientrare le squadre negli spogliatoi.
SURREALE. Dalla pancia dello stadio, Luan Peres, Guendouzi e Payet mostravano via social le escoriazioni subite durante la rissa, mentre la prefettura di Nizza, con l'ok la lega calcio francese, imponeva la ripresa del match per motivi di ordine pubblico poco prima di mezzanotte. Ripresa avvenuta, ma senza il Marsiglia, che di tornare in campo non ne ha voluto sapere. Bastien, quindi, ha fischiato la fine con i giocatori del Nizza schierati in difesa su calcio d’angolo. Scene surreali, avvenute mentre l’OM saliva sul pullman per tornare a Marsiglia. «La Lega aveva deciso di far riprendere la partita, ma per l’incolumità dei nostri giocatori abbiamo deciso di non presentarci in campo - ha spiegato il presidente dei marsigliesi, Pablo Longoria - L’arbitro era dalla nostra parte, ha confermato sia a me che a Sampaoli che avrebbe voluto sospendere l’incontro». Imbarazzanti, invece, le dichiarazioni del suo collega nizzardo, Jean-Pierre Rivère: «Il lancio di bottiglie in campo è innegabile, ma quello che ha infiammato la situazione è stata la reazione dei giocatori del Marsiglia. Il Prefetto aveva riordinato la ripresa, non capisco la decisione dell’OM».
DISCIPLINARE. Domani, intanto, la Commissione disciplinare della LFP ha convocato i due club per analizzare i fatti. Può succedere di tutto: vittoria a tavolino per il Marsiglia o per il Nizza, congelamento del risultato (1-0, gol di Dolberg) e ripresa del gioco dal 74’. Si è paventata, addirittura, la sconfitta a tavolino per entrambe. Certo è che voleranno sanzioni, pesanti, soprattutto per il club di Rivère, che rischia seriamente di giocare senza curva per le prossime partite.
Il balletto delle responsabilità agita il post partita: la brutta figura resta