Caserta si prende il meglio E aspetta il vero Benevento
L’analisi del tecnico: «Tanti errori Mentalmente però ci siamo Vediamo la squadra al completo»
Bastone e carota. Fabio Caserta li usa entrambi per commentare l'esordio dei suoi. Il tecnico calabrese sarà anche uno che parla poco, ma quando c'è da dire qualcosa lo fa senza giri di parole. Gli è piaciuta la reazione dei suoi, due volte in svantaggio e due volte capaci di riprendere il risultato, non gli sono piaciuti alcuni dettagli tattici, su cui lavorerà. «Contava vincere, ma analizzeremo gli errori. Ne abbiamo commessi». Non si nasconde, conosce la B e sa che in un campionato così nessuno regala niente e allora dispensa qualche bacchettata utile. «Quando porti tanti giocatori sopra la linea della palla – spiega – è importante non forzare e fare le marcature preventive. In questo abbiamo sbagliato. Un errore da correggere subito». Perfezionista ed esigente, si concede una sola attenuante: «Siamo insieme da un mese. Ci sta che non tutti si siano ancora calati nel mio disegno tattico. A me piace che la squadra comandi il gioco, che sia sempre propositiva. Ma per esserlo c'è bisogno di grande equilibrio in mezzo al campo».
AUTOCRITICA. A chi gli fa notare che nella serata dell'esordio ci sono state anche tante cose buone, Caserta risponde che è essenziale sottolineare soprattutto gli errori. «Vincere la prima era un obiettivo che ci eravamo prefissati. Ritengo che la cosa migliore i miei l'abbiamo fatta sul piano mentale: mi è piaciuta tanto la reazione sui due vantaggi dell'Alessandria. Non era una partita facile, la squadra di Longo ci aspettava per ripartire sull'errore nostro, non ha mai pressato alto. L'errore l'abbiamo commesso a 7' dalla fine e ci ha un po' condizionati, tanto che ci siamo abbassati molto, forse troppo. Ma ci sta quando manca poco al termine della partita e la condizione fisica non ti aiuta».
LA RIPRESA. Già ieri la squadra ha fatto una seduta defaticante all’Antistadio, oggi si riprenderà la preparazione. C’è da scommettere che Caserta sarà un martello verso i suoi, perchè il prossimo avversario è uno contro cui è vietato sbagliare. Si va a casa del Parma. Il chiodo fisso dell’allenatore è migliorare la performance dei suoi: «Quando giochiamo con attaccanti bravi come Sau, Elia, Insigne, Improta, dobbiamo far arrivare avanti il pallone più pulito possibile, è inutile calciarlo alto, così non metteremo mai questi giocatori nelle migliori condizioni di giocare. E’ per questo che chiedevo di giocare palla a terra, si corre qualche rischio, ma non c’è altro modo». E’ evidente che questa settimana sarà determinante anche per chi è stato “scartato” alla prima per “insufficiente preparazione”. La lista è lunghissima, da Barba (che ha giocato un gran 2º tempo) ad Acampora, fino a Moncini, Masciangelo, Kragl e Lapadula. Insieme all’altro infortunato Tello andrebbero a comporre un altro tipo di squadra. Ma sulla condizione Caserta non transige, inutile mandare in campo giocatori che hanno sì e no un tempo nelle gambe. E su Lapadula è lapidario: «Lui non si sta allenando con la squadra per un piccolo problema fisico, ma è un giocatore del Benevento. Di mercato non mi piace parlare, mi limito a fare l’allenatore». Anche su quell’attacco poco “strutturato” che pone come vertice più alto, il piccoletto Mrco Sau, ha una sua idea: «I giocatori strutturati li abbiamo, ma non sono in condizone. In ogni caso con Sau dentro riusciamo a manovrare come forse non riusciremmo a fare con gli altri».