Quelli della Var aquile o talpe?
Caro Cucci, non è il caso né il momento di far polemiche dopo Udinese-Juventus. Anche se sono del parere che Allegri per dare da subito un segnale forte al campionato, avrebbe dovuto mettere in campo la miglior formazione possibile. Panchina per Ramsey e Bernardeschi e spazio dall’inizio ai Chiesa, Locatelli e Ronaldo. Dopodiché passo all’esame oculistico. Gli addetti alla Var quando c’è di mezzo la Juve evidenziano una vista d’aquila e un potere decisionale pari a quello di un generale sul campo di battaglia. In altri contesti la vista sembra quella di una talpa e il coraggio nel prendere decisione paragonabile a quello di un agnellino da latte di fronte ad un branco di lupi. Lauro Livi Rimini gmail.com
Niente polemiche? Lo dice lei. Sprovvisto di adeguata Dazn mi son visto la partita (sbirciando a parte, sull’Ipad, la goduria di Bologna-Salernitana) con compagni di Var (e di zibibbo) guarda caso in maggioranza juventini. Bene, benissimo Dybala, passione condivisa, l’ho difeso a spada tratta quando Nedved e Paratici - complice Allegri - volevano darlo via; e Cuadrado, un genio inesauribile. Ma presto s’è visto che quella panchina da mezzo miliardo era rimpianta. Mancavano la sicurezza di Chiellini, l’ideazione offensiva di Chiesa… e la grande classe di Ronaldo, panchinato per la gioia dei mercatisti che fino alle 19.30 erano convinti di poterlo vendere a Manchester, a Parigi, magari al marché aux puces. Errori - secondo me - di un Allegri troppo sicuro; errori, secondo gli juventini strepitanti, dell’Allegri non amato come nel tempo in cui, pur vincente, vollero cacciarlo. Errori che potranno essere corretti quando faranno squadra fin dall’inizio, non entrando dalla panchina quattro alla volta, sconvolgendo gli equilibri e provocando il pareggio. La Var? Mi ha rotto. Dico solo che se