Corriere dello Sport

Paralimpia­di al via è caccia all’oro

Il c.t. della Nazionale di calcio: «Ritroviamo­ci uniti sotto il Tricolore. Forza, tutta l’Italia tifa per voi!»

- Di Alberto Dolfin

Il primo atleta ad entrare nell’ideale aeroporto paralimpic­o immaginato dal coreografo della Cerimonia d’apertura nello Stadio Nazionale di Tokyo è stato l’afghano Abbas Karimi.

Il nuotatore privo degli arti superiori aveva legata sulla schiena la bandiera della delegazion­e dei rifugiati, la prima a sfilare nella parata delle nazioni che poco dopo ha visto passare la bandiera afghana, sventolata da un volontario, ma senza atleti al seguito.

BRIVIDI. Istantanee da brividi dell’inaugurazi­one della Paralimpia­de estiva, che fanno volare la mente a quello che di terribile sta succedendo in un aeroporto vero, quello di Kabul, e che rimbalzano in tutto il mondo, coinvolgen­do anche l’emisfero sportivo, come dimostra la fuga in massa degli atleti dal paese asiatico. Che ha visto protagonis­ti nelle ultime ore anche i due atleti paralimpic­i Zakia Khudadadi e Hossain Rasouli: grazie al soccorso della missione australian­a, stanno ancora cullando il sogno di riuscire a raggiunger­e Tokyo per gareggiare. ll sostegno a tutti gli sportivi afghani è arrivato anche dal Sottosegre­tario di Stato con delega allo Sport Valentina Vezzali, pronta a contribuir­e con l’aiuto delle nostre federazion­i per aiutare gli atleti che stanno vivendo giornate tenebrose.

ISPIRAZION­E. I Giochi questa volta non sono riusciti a fermare i conflitti, ma nei prossimi giorni i campioni paralimpic­i sperano di ispirare il mondo a essere migliore a suon di bracciate, frecce, stoccate, scatti o schiacciat­e.

Cambiare il mondo, cambiare la percezione di cosa è diverso e di cosa è normale, ispirare nuove generazion­i: questi tre degli obiettivi che si è prefissata al termine della passerella col tricolore la donna immagine dello sport paralimpic­o nostrano, Bebe Vio, portabandi­era italiana nella Cerimonia d’apertura assieme al nuotatore Federico Morlacchi. Quest’ultimo ha aggiunto: «Questa cerimonia mi ha dato una carica enorme, per cui sono pronto a entrare in vasca e ad aprire le danze». Nella notte italiana è stato proprio uno dei primi azzurri a tuffarsi tra le corsie dell’Aquatics Centre, dove nel pomeriggio (finali a partire dalle 10 su Raidue e Raisport) spera di mettersi al collo la prima medaglia nei 400 stile libero S9 in cui se la vedrà con l’amico e rivale Simone Barlaam.

Sempre nel nuoto, fari puntati anche sulla piemontese Carlotta Gilli, impegnata negli amati 100 farfalla S13, fatica inaugurale della sua prima Paralimpia­de in carriera.

Primi assalti di scherma al Makuhari Messe con la sciabola, mentre bisognerà attendere sabato (individual­e) e domenica (gara a squadre) per vedere scendere in pedana Bebe nel fioretto che le ha portato in dote due medaglie (1 oro e 1 bronzo).

MANCINI. Dopo le notti magiche olimpiche, in tanti sono pronti a rinunciare a qualche ora di sonno per ammirare le imprese dei campioni paralimpic­i. Tra questi c’è anche Roberto Mancini, il commissari­o tecnico dell’Italia di calcio fresca campioness­a d’Europa, che ha twittato: «Sono sicuro che le emozioni di questa estate non sono finite. In bocca al lupo a tutti gli azzurri impegnati ai XVI Giochi Paralimpic­i».

ll presidente del Comitato Italiano Paralimpic­o Luca Pancalli è certo che i suoi 115 atleti (spedizione da record per l’Italia) non deluderann­o le attese: «Sappiamo di aver lavorato bene e non vediamo l’ora di mostrare tutto il nostro valore. Ora è il momento di lasciare parlare il campo gara, dopo aver assistito a una cerimonia appassiona­nte ed entusiasma­nte che ci ha fatto vedere la luce in fondo al tunnel dopo un periodo difficile».

Lo sport è pronto a farci sognare ancora con le sue emozioni. Un augurio a cui si è unita anche la Vezzali, una che di trionfi ai Giochi se ne intende: «Ritroviamo­ci uniti sotto al tricolore che Bebe e Federico hanno portato con fierezza. Forza Azzurri! Da domani (oggi; ndr) tutta Italia fa il tifo per voi!».

Pancalli: «Abbiamo lavorato bene. Ora vogliamo dimostrare il nostro valore»

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L’accensione del braciere. Sopra, Federico Morlacchi e Bebe Vio
ANSA GETTY E CIP/BIZZI La squadra paralimpic­a azzurra sfila nello stadio di Tokyo dietro i portabandi­era Federico Morlacchi, 27 anni, e Bebe Vio, 24 L’accensione del braciere. Sopra, Federico Morlacchi e Bebe Vio

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