Paralimpiadi al via è caccia all’oro
Il c.t. della Nazionale di calcio: «Ritroviamoci uniti sotto il Tricolore. Forza, tutta l’Italia tifa per voi!»
Il primo atleta ad entrare nell’ideale aeroporto paralimpico immaginato dal coreografo della Cerimonia d’apertura nello Stadio Nazionale di Tokyo è stato l’afghano Abbas Karimi.
Il nuotatore privo degli arti superiori aveva legata sulla schiena la bandiera della delegazione dei rifugiati, la prima a sfilare nella parata delle nazioni che poco dopo ha visto passare la bandiera afghana, sventolata da un volontario, ma senza atleti al seguito.
BRIVIDI. Istantanee da brividi dell’inaugurazione della Paralimpiade estiva, che fanno volare la mente a quello che di terribile sta succedendo in un aeroporto vero, quello di Kabul, e che rimbalzano in tutto il mondo, coinvolgendo anche l’emisfero sportivo, come dimostra la fuga in massa degli atleti dal paese asiatico. Che ha visto protagonisti nelle ultime ore anche i due atleti paralimpici Zakia Khudadadi e Hossain Rasouli: grazie al soccorso della missione australiana, stanno ancora cullando il sogno di riuscire a raggiungere Tokyo per gareggiare. ll sostegno a tutti gli sportivi afghani è arrivato anche dal Sottosegretario di Stato con delega allo Sport Valentina Vezzali, pronta a contribuire con l’aiuto delle nostre federazioni per aiutare gli atleti che stanno vivendo giornate tenebrose.
ISPIRAZIONE. I Giochi questa volta non sono riusciti a fermare i conflitti, ma nei prossimi giorni i campioni paralimpici sperano di ispirare il mondo a essere migliore a suon di bracciate, frecce, stoccate, scatti o schiacciate.
Cambiare il mondo, cambiare la percezione di cosa è diverso e di cosa è normale, ispirare nuove generazioni: questi tre degli obiettivi che si è prefissata al termine della passerella col tricolore la donna immagine dello sport paralimpico nostrano, Bebe Vio, portabandiera italiana nella Cerimonia d’apertura assieme al nuotatore Federico Morlacchi. Quest’ultimo ha aggiunto: «Questa cerimonia mi ha dato una carica enorme, per cui sono pronto a entrare in vasca e ad aprire le danze». Nella notte italiana è stato proprio uno dei primi azzurri a tuffarsi tra le corsie dell’Aquatics Centre, dove nel pomeriggio (finali a partire dalle 10 su Raidue e Raisport) spera di mettersi al collo la prima medaglia nei 400 stile libero S9 in cui se la vedrà con l’amico e rivale Simone Barlaam.
Sempre nel nuoto, fari puntati anche sulla piemontese Carlotta Gilli, impegnata negli amati 100 farfalla S13, fatica inaugurale della sua prima Paralimpiade in carriera.
Primi assalti di scherma al Makuhari Messe con la sciabola, mentre bisognerà attendere sabato (individuale) e domenica (gara a squadre) per vedere scendere in pedana Bebe nel fioretto che le ha portato in dote due medaglie (1 oro e 1 bronzo).
MANCINI. Dopo le notti magiche olimpiche, in tanti sono pronti a rinunciare a qualche ora di sonno per ammirare le imprese dei campioni paralimpici. Tra questi c’è anche Roberto Mancini, il commissario tecnico dell’Italia di calcio fresca campionessa d’Europa, che ha twittato: «Sono sicuro che le emozioni di questa estate non sono finite. In bocca al lupo a tutti gli azzurri impegnati ai XVI Giochi Paralimpici».
ll presidente del Comitato Italiano Paralimpico Luca Pancalli è certo che i suoi 115 atleti (spedizione da record per l’Italia) non deluderanno le attese: «Sappiamo di aver lavorato bene e non vediamo l’ora di mostrare tutto il nostro valore. Ora è il momento di lasciare parlare il campo gara, dopo aver assistito a una cerimonia appassionante ed entusiasmante che ci ha fatto vedere la luce in fondo al tunnel dopo un periodo difficile».
Lo sport è pronto a farci sognare ancora con le sue emozioni. Un augurio a cui si è unita anche la Vezzali, una che di trionfi ai Giochi se ne intende: «Ritroviamoci uniti sotto al tricolore che Bebe e Federico hanno portato con fierezza. Forza Azzurri! Da domani (oggi; ndr) tutta Italia fa il tifo per voi!».
Pancalli: «Abbiamo lavorato bene. Ora vogliamo dimostrare il nostro valore»