«Vincere a Roma: è il mio obiettivo»
Shomurodov: «Prima di arrivare qui pensavo a migliorarmi e a giocare bene. Ora devo pensare solo al bene della mia squadra»
Idee chiare e grandi progetti: l’uzbeko sa di poter dare una svolta alla carriera
«Ho conosciuto Mourinho a Mosca: è uno dei motivi per cui ho detto sì»
Da pochi giorni a Roma e tante idee chiare. Eldor Shomurodov ha la possibilità di dare una svolta alla sua carriera (e anche alla sua vita) e non vuole lasciarsela sfuggire. Si presentato subito alla grande, tre gol, comprese le amichevoli e l’assist contro la Fiorentina, adesso ha subito l’occasione per confermarsi. Domani partirà titolare contro il Trabzonspor e domenica sarà lo stesso, perchè con Zaniolo squalificato potrà giocare alle spalle di Abraham.
Nel Genoa aveva dimostrato di avere dei numeri, ha segnato otto gol, nessuno banale. A ventisei anni si gioca la grande occasione della sua carriera: «Difficile dire perchè non mi sia capitata prima, forse dipende dal fatto che ogni anno ho provato a pormi degli obiettivi per migliorare sempre. Non importa a quale età io sia arrivato a giocare in un grande club come la Roma, ma l'importante è che sono qui oggi e ne sono felice. Che 26 anni sia tardi o presto è poco importante. Non vedo l'ora di dimostrare quello che valgo e vincere qualcosa qui con la Roma».
CON ABRAHAM. Nel Genoa ha giocato spesso seconda punta, ma sa fare anche la punta centrale. Mourinho lo ha utilizzato da centravanti a Trebisonda, ma giocherà spesso insieme con Abraham: «Dal punto di vista della fase offensiva sia che io giochi più largo o più al centro non ho grandi differenze, mi trovo bene in entrambi i ruo
L’attaccante al lavoro a Trigoria li. Mi adatto bene a fare la fase offensiva che mi viene richiesta qui alla Roma. Posso giocare senza problemi anche con Abraham, la cosa importante è che tutto quello che viene deciso venga fatto per il bene della Roma. Se mi verrà chiesto di giocare insieme a lui vorrà dire che dovremo aiutare insieme la squadra. Se mi verrà chiesto di aspettare, aspetterò. Se la cosa più utile per la squadra è giocare con lui non vedo l'ora di farlo».
La Roma ha puntato su di lui per le caratteristiche tecniche ma anche per le qualità umane, ha scommesso sulla sua voglia di vincere: «Prima di arrivare in un top club come la Roma ero concentrato a giocare bene e a migliorare me stesso anno dopo anno senza mettermi troppa fretta. Adesso più che pensare se gioco bene o male io devo pensare al bene soprattutto della Roma. Indipendentemente
che io giochi bene o male quello che devo pensare è raggiungere la vittoria non solo di qualche partita, ma di un trofeo. Il mio punto di riferimento è la fame di vittoria, la colonna portante di quello che sto facendo alla Roma: mi interessa dare una mano alla squadra e conquistare dei trofei per questa squadra. Questa è la mia motivazione di ogni giorno».
UN ALLENATORE SPECIAL. Fu conquistato da Mourinho due anni fa quando lo incontrò in un ristorante di Mosca. Oggi lavorare con lui è il massimo: «Ci siamo conosciuti a Mosca, non appena è arrivata la notizia dell'interesse della Roma ho detto subito di sì, non ho potuto tergiversare: ero contento di arrivare qui per la Roma perché la ritengo un top club che ha una grande storia e una grande piazza e si pone obiettivi ambiziosi. Mourinho è stato uno dei motivi per cui ho deciso di venire a Roma, perché è uno dei migliori allenatori al mondo. Sono molto contento di essere qui con lui e di poter crescere anche grazie al suo lavoro».
L’approccio con la Roma è stato molto positivo, ora basta continuare: «Appena sono arrivato volevo far vedere subito quello di cui ero capace e quello che di buono posso fare per la squadra e per questa città. Quello che sono riuscito a dimostrare era di più di quello che mi aspettassi ma devo continuare così e migliorare ancora da molti punti di vista. Voglio regalare una grande gioia ai tifosi».