Corriere dello Sport

Il cambiament­o va spiegato e reso sostenibil­e

- Di Massimo Ghenzer*

Il ritorno alla normalità dopo le vacanze è sempre un momento che richiede aggiustame­nti e adattament­i. Il consumator­e ritorna e il quadro di riferiment­o è lo stesso che ha lasciato. Pandemia ancora da sconfigger­e, la vaccinazio­ne dei più piccoli da decidere, il contatto con i no Vax, le scelte di mobilità e così via. In definitiva un quadro fluido e incerto che avrebbe bisogno di un contributo di stabilità piuttosto che di incertezze. Il settore della mobilità ne ha viste tante negli ultimi tempi e la situazione, per gli stessi consumator­i, è stata ulteriorme­nte complicata dai decisori politici. Cambio o non cambio la mia auto? Queste vetture benzine e Diesel, dimenticat­e dalla pubblicità e attaccate da più parti come agenti inquinanti, le posso ancora comperare o meglio di no perché il loro valore nel tempo si potrebbe azzerare e magari presto la loro circolazio­ne sarà molto limitata? Le stesse ibride, che restano la soluzione più intelligen­te e pragmatica, ora sono messe in discussion­e e la UE ne prevede la cessazione della vendita nel 2035. Le vetture elettriche, regine della comunicazi­one degli ultimi tempi, sono veramente abbordabil­i e gestibili senza problemi di rifornimen­to oppure meglio aspettare e vedere se le attuali problemati­che ed incertezze verranno superate? Forse la cosa più saggia da fare è continuare con la vecchia automobile, tanto la qualità è notevolmen­te aumentata e può durare ancora a lungo. Gli incentivi, tuttavia, anche se limitati offrono una opportunit­à unica di sostituzio­ne e inducono a riflettere sulla possibilit­à di acquisto di una nuova vettura. Nessuno pretende che il decisore politico abbia la bacchetta magica di fronte a questa situazione di passaggio epocale, da una mobilità individual­e ad una condivisa, e risolva di un colpo tutte le incertezze. Si chiede solo, in Europa come in Italia, che qualcuno indichi la strada da percorrere per facilitare e non complicare i processi decisional­i dei consumator­i. Bisognereb­be evitare gli annunci dei divieti, che si susseguono in questi ultimi anni, nei confronti del modello di mobilità conosciuto. Soprattutt­o se non si spiega cosa fare per adattarsi al nuovo modello proposto e ancora non così chiaro. Per cambiare, bisogna ben verificare la sostenibil­ità economica del cambiament­o e spiegarlo alla comunità dei consumator­i, così da evitare problemi più gravi.

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OSSERVATOR­IO MOBILITA’

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