Corriere dello Sport

Perno Torreira, incognita Amrabat

- di Francesco Gensini

Torreira giocherà da regista, col 18 sulle spalle, nella Fiorentina di Vincenzo Italiano e su questo non ci sono dubbi, come invece ci sono stati negli ultimi anni nel ruolo mancando appunto l'interprete naturale. «Una scelta molto importante per me - ha detto Torreira ai social viola - perché da tempo pensavo di tornare in Italia e per fortuna è arrivata questa proposta che mi è piaciuta tantissimo e mi rende felicissim­o. Pradè è una grande persona e mi ha dato tanto affetto a Genova: in questo periodo ho parlato più con lui che con mio padre, sono contento per me e per lui che mi voleva tanto. Pronto per il Torino? Sta all'allenatore dire se sono pronto».

LUCAS PIU' DUE. Con l'arrivo dell'uruguaiano dall'Arsenal il problema del regista è finalmente risolto e il centrocamp­o viola dal Torino in avanti (al massimo dall'Atalanta dopo la sosta) cambia fisionomia. Lì dentro Torreira prenderà appunto il comando delle azioni con i tempi, le dinamiche e le soluzioni necessari, sempre con due interni accanto con i quali dividere le responsabi­lità, le verticaliz­zazioni, gli inseriment­i, ma anche i compiti di interdizio­ne, la fase difensiva, il recupero del pallone da trasformar­e in attacco. Due interni che potranno essere Bonaventur­a e Castrovill­i per esaltare in quel caso la parte tecnica del centrocamp­o, oppure Maleh per esaltare viceversa la combinazio­ne dinamismo-qualità, oppure ancora Benassi e Duncan (al netto di possibili novità di mercato, data l’abbondanza di giocatori nel reparto).

CAMPO E MERCATO. E Pulgar e Amrabat? Nessuna dimentican­za. Uno è sicurament­e una risorsa, l'altro forse (e chissà come). Il cileno sarà l'alternativ­a a Torreira, perché comunque rimane il più indicato in rosa a fare il playmaker, oltre al giovanissi­mo Bianco. Ma non solo. Pulgar ha corsa e gamba, sa individuar­e il passaggio giusto al momento giusto, è abile a intercetta­re le seconde palle: tutto quello che fa di lui un buon interno nel 4-3-3 ed ecco il motivo per cui Pulgar può giocare anche accanto a Torreira. Quanto ad Amrabat, il discorso è un altro. Acquisto più costoso fino all'arrivo di Nico Gonzalez e scelta personale del presidente Commisso, il nazionale marocchino ha vissuto la prima stagione in viola stritolato proprio tra i meccanismi di un ruolo che non gli appartenev­a (vertice basso) e qualche difficoltà d'inseriment­o, poi l'intervento chirurgico di metà luglio per risolvere la pubalgia ha rimandato l'integrazio­ne nella “nuova” Fiorentina con tutte le conseguenz­e del caso. Così in questi giorni di Amrabat si parla soprattutt­o per l'interesse di Atalanta e Napoli: lui sarà risorsa di mercato o valore aggiunto?

«Volevo l’Italia Pradè mi è stato vicino ultimament­e più di mio padre»

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ACF FIORENTINA Torreira dopo la firma col presidente Commisso e il figlio Joseph

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