Guaio Cagliari, Cragno è ko
Il portiere fermato da un problema muscolare. Tocca a Radunovic
Piove sul bagnato per un Cagliari con ancora qualche difficoltà di organico che ieri ha perso Alessio Cragno per un problema muscolare, una distrazione di primo grado al muscolo ileopsoas della coscia destra. Difficile al momento capire i tempi tecnici necessari allo staff medico per rimetterlo in pista ma ci vorranno quantomeno due settimane perché possa di nuovo essere a disposizione.
IL FORFAIT. Non sembra esserci pace per Semplici che non solo dovrà affrontare il Milan senza nessun nuovo acquisto, come invece sta chiedendo a gran voce ormai da tempo, ma che dovrà anche fare a meno del suo portiere titolare. Cragno ora inizierà con le terapie e solo con il passare del tempo sarà possibile avere un quadro più preciso di quante gare dovrà saltare. Sarà sicuramente costretto a stare fuori contro il Milan e a saltare anche l'eventuale chiamata di Roberto Mancini ma, magra consolazione, quantomeno la pausa di campionato per gli impegni internazionali gli consentirà di avere un po' di tempo in più per cercare di non perdere troppe gare e per ripresentarsi quanto prima al suo posto. L'obiettivo dei sanitari rossoblù è cercare di rimetterlo in sesto per il 12 settembre, giorno di Cagliari-Genoa, anche se al momento tutto resta in stand-by.
ESORDIO DI FUOCO. E se da una parte c'è un portiere alle prese con la delusione per essere incappato in un infortunio muscolare dopo appena novanta minuti di campionato, che tra l'altro gli impedirà di riscattare la prova non esattamente positiva contro lo Spezia, dall'altra c'è chi già scalpita per l'esordio in A. Con Aresti che, secondo le gerarchie, dovrebbe essere il terzo portiere, toccherà al venticinquenne serbo Boris Radunovic difendere i pali della porta rossoblù in novanta minuti ad altissima tensione come quelli di San Siro. Sarebbe, per l'estremo difensore arrivato dall'Atalanta per fare il vice Cragno al posto di Vicario, la quinta presenza in una serie A dove non è mai riuscito a decollare. Dall'esordio festeggiato con la Dea e sotto la guida di Reja il 15 maggio 2016 a oggi, è riuscito a scendere in campo appena altre tre volte nella massima serie. E così come era capitato la scorsa stagione al suo collega Vicario, in campo per la prima in A sempre a San Siro ma contro l'Inter, potrebbe essere la miglior occasione per esaltarsi e dimostrare di avere, come sperano tutti i compagni, le carte in regola per meritarsi questa categoria.