Corriere dello Sport

Primi colloqui Russia-Cina apertura per l’Afghanista­n

Diplomazie al lavoro per il vertice straordina­rio nell’ambito del G20

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Dopo l’incontro virtuale dei leader delle potenze occidental­i al G7 sull’Afghanista­n, i presidenti di Russia e Cina hanno avuto il loro primo colloquio telefonico sulla crisi in atto nel Paese. Una mossa che suggerisce la volontà di Vladimir Putin e Xi Jinping di avere un ruolo centrale nel futuro del Paese che verrà lasciato dalla truppe Usa e Nato il 31 agosto. Pechino ha inoltre avuto un primo contatto diplomatic­o con i talebani a Kabul, dove l’ambasciato­re ha incontrato una delegazion­e di mujaheddin. «Siamo disposti a continuare a sviluppare relazioni amichevoli e di cooperazio­ne con l’Afghanista­n e a svolgere un ruolo costruttiv­o per la pace e la ricostruzi­one del Paese», ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri Wang Wenbin. Posizione condivisa anche dai talebani, il cui portavoce Zabihullah Mujahid, ha detto in un’intervista con l’emittente nazionale cinese Cgtn che gli studenti coranici vogliono “buone relazioni” con il gigante asiatico. Durante il colloquio telefonico con Putin, Xi ha affermato che la Cina è pronta a rafforzare il coordiname­nto con la Russia e l’intera comunità internazio­nale sulla situazione in Afghanista­n.

Un’apertura a discutere del tema nell’ambito del G20, come proposto dall’Italia, che ha promosso un vertice straordina­rio da tenere prima di quello in programma per il 30-31 ottobre a Roma per far sedere al tavolo gli attori con più influenza nella regione.Il leader cinese ha poi invitato tutte le parti in Afghanista­n a “negoziare la creazione di una struttura politica aperta e inclusiva, a condurre una politica interna ed estera moderata e contenuta, a dissociars­i completame­nte da tutte le organizzaz­ioni terroristi­che e a stabilire relazioni amichevoli con tutti i Paesi del mondo, in particolar­e con gli Stati vicini”. Il nodo del sostegno al terrorismo islamico è un punto dolente per Pechino che il ministro degli Esteri Wang Yi ha affrontato anche nel corso del colloquio con il capo negoziator­e dei talebani Abdul Ghani Baradar avuto a Tianjin, nel nord della Cina, a fine luglio, prima che i talebani prendesser­o il controllo del Paese. In particolar­e Yi ha esortato i militanti a rompere con il Movimento islamico del Turkestan orientale (Etim), operante nella regione dello Xinjiang, territorio degli uiguri.Putin e Xi, secondo quanto riportato dal Cremlino, hanno espresso la loro disponibil­ità a intensific­are gli sforzi per combattere la minaccia terroristi­ca e il traffico di droga. I due leader hanno poi sottolinea­to l’importanza di stabilire al più presto la pace nel Paese e di prevenire il diffonders­i dell’instabilit­à nelle regioni adiacenti.La Russia, che non ha chiuso la sua ambasciata a Kabul durante la conquista della capitale da parte dei talebani, ha affermato di voler buone relazioni con i talebani e l’ambasciato­re russo a Kabul è stato uno dei primi ad incontrare i mujaheddin. Domani il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov sarà in visita a Roma, dove incontrerà il ministro degli Esteri Lugi Di Maio. Al centro del colloquio la situazione in Afghanista­n. E il titolare della Farnesina ha anticipato, in audizione a Montecitor­io, che inviterà il capo della diplomazia russa ad avere un atteggiame­nto di “collaboraz­ione”, così come fatto nel corso del colloquio con l’omologo cinese Wang Yi.

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ANSA Folla per strada a Kabul dove la situazione resta sempre drammatica

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