Corriere dello Sport

Cesena-Gubbio un pari che vale

- di Flavio Bertozzi

Finisce a reti bianche la sfida tra Cesena e Gubbio. E se c’è una squadra che può recriminar­e è quella di Torrente. Che ha sfoderato una prestazion­e maschia e gagliarda. Se il buongiorno si vede dal mattino (anzi, dalla prima di campionato), gli eugubini si toglierann­o molte soddisfazi­oni in questo torneo. Resta invece ancora avvolto in una nebulosa il futuro di questo Cesena: per puntare ai play-off urgono rinforzi di mercato. Di spessore.

SENZA ULTRAS. Al Manuzzi si fa sentire la tanto discussa assenza del tifo locale organizzat­o, ma i (pochi, a dire la verità) supporters bianconeri provano ugualmente a riscaldare il catino romagnolo. Il primo squillo è del Cesena, con Ilari (7’). Il Gubbio (supportato da una cinquantin­a di irriducibi­li) è comunque ben messo in campo. Al 28’ fiammata ospite con Fantacci: Nardi c’è. Due minuti dopo il portiere romagnolo sale ancora in cattedra, questa volta su un malefico diagonale di Arena. In casa Cesena mancano le idee in mezzo al campo, in attacco non basta la verve di Zecca, Bortolussi (uno dei tanti ex della sfida) non riesce infatti a lasciare il segno. Molto meglio il Gubbio. Al 42’, il reattivo Ghidotti si deve superare per dire di no a Candela.

LE AMNESIE. Ad inizio ripresa Gubbio ancora pericolosi­ssimo. In una manciata di minuti la truppa di Torrente colpisce due pali, prima con lo scatenato Fantacci e poi (su punizione) con Cittadino. Al 65’ brividi anche per gli ospiti: il colpo di testa di Adamoli esce di un nulla. Negli ultimi 10’ Viali si gioca la carta Rigoni. Ma le speranze bianconere di trovare il jolly svaniscono al 90’ con il quasi-gol di Bortolussi.

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