Tutti gli azzurri contro re Djokovic
I dieci italiani sono nel suo lato del tabellone. Berrettini potrebbe ritrovare Nole nei quarti di finale
Novak Djokovic verso la storia. Novak Djokovic contro l'Italia. Due punti di vista per guardare allo US Open che sta per iniziare. Il numero 1 del mondo, che debutterà domani, insegue il Grande Slam, un'impresa riuscita solo a cinque tra giocatori e giocatrici nella storia del tennis: Don Budge nel 1938, Maureen “Little Mo” Connolly quindici anni dopo, Rod Laver nel 1962 da dilettante e nel 1969 all'alba dell'era Open, Margaret Court nel 1970 e Steffi Graf nel 1988.
SOGNO. L'hanno sognata e mancata in tanti, come l'australiano Jack Crawford che vinse i primi tre majors nel 1933 e arrivò a un solo set dal titolo agli U.S. Championships, o Lew Hoad, uno dei più talentuosi della sua epoca, nel 1956.
Non riuscì mai a Borg, sempre fermato allo US Open che era allora il terzo Slam in calendario perché in Australia si giocava a dicembre. Non riuscì per fattori esterni nel suo anno migliore, il 1974, a Jimmy Connors, squalificato dal Roland Garros perché affiliato al World Team Tennis, l'esibizione a squadre miste voluta da Billie Jean King.
In anni più recenti Roger Federer e Rafa Nadal, che condividono il record di venti titoli nei major di "Nole", non sono mai arrivati nemmeno a metà del cammino verso il Grande Slam.
IL CAMMINO. Djokovic invece vede l'impresa vicina e possibile. Sarà la sua "stella polare" ha detto, a partire dalla sfida d'esordio contro il teenager danese Holger Rune, promettente ma ancora con troppi spigoli di carattere da smussare per i sogni di grandezza.
Djokovic inizierà domani, come tutti i dieci italiani che figurano nel suo lato del tabellone. La metà solo nel suo quarto, e questo comporterà, in caso di successi nei primi turni, un'inevitabile successione di derby.
BERRETTINI E SINNER. Potrebbe tingersi d'azzurro il percorso di Matteo Berrettini, il numero 1 d'Italia e candidato a sfidare Nole nei quarti, in una riedizione forse un po’ troppo anticipata della finale di Wimbledon.
Il romano infatti esordirà contro il francese Jeremy Chardy, e potrebbe poi trovare sulla strada Stefano Travaglia al secondo turno, Fabio Fognini al terzo, e negli ottavi Lorenzo Sonego, che però ha sulla sua strada il polacco Hubert Hurkacz, semifinalista a Wimbledon e grande amico di Jannik Sinner.
Ecco, l'altoatesino, per la prima volta tra le prime sedici teste di serie in uno Slam, inizierà contro l'australiano Max Purcell il percorso che potrebbe portarlo a un secondo turno contro Marco Cecchinato e più in là a ottavo di finale comunque tutto da gustare contro Alexander Zverev.
APERTURA. Domani, per quanto riguarda gli italiani, apriranno Salvatore Caruso e Lorenzo Musetti, impegnati alle 17 contro Kei Nishikori e Emilio Nava. Poi andranno in campo Berrettini e Lorenzo Sonego contro il tedesco Otte. Sinner e Fognini, avversario del canadese Pospisil, giocheranno il terzo e quarto match sul campo 10 (dalle 17 ora italiana) sul campo 10. In programma anche Seppi (contro Fucsovics) e Cecchinato (contro Svajda) sul campo 8, sul 14 Travaglia (contro il mancino francese Moutet), sul 15 Gianluca Mager (che sfida l'australiano Thompson).
VACCINI. Oggi il programma si apre con una serie di confronti generazionali che esaltano il fascino dei contrasti. Il match da copertina vede di fronte il greco Stefanos Tsitsipas, che non si vaccinerà contro il Covid-19 finché non sarà costretto, e il britannico Andy Murray, favorevole all'obbligo vaccinale tra i giocatori. Obbligo che ancora non c'è per i tennisti, ma è previsto a New York per i tifosi, i ballboy e i componenti dell'organizzazione. Interessanti anche i confronti tra Andrey Rublev e l'ultra-quarantenne Ivo Karlovic, tra il norvegese Casper Ruud e il francese Jo-Wilfried Tsonga,e infine il duello fra il numero 2 del mondo Daniil Medvedev e l'ex Top 10 Richard Gasquet.
Oggi Tsitsipas, che non vuole vaccinarsi, affronta il veterano Murray