Corriere dello Sport

Tutti gli azzurri contro re Djokovic

I dieci italiani sono nel suo lato del tabellone. Berrettini potrebbe ritrovare Nole nei quarti di finale

- Di Alessandro Mastroluca

Novak Djokovic verso la storia. Novak Djokovic contro l'Italia. Due punti di vista per guardare allo US Open che sta per iniziare. Il numero 1 del mondo, che debutterà domani, insegue il Grande Slam, un'impresa riuscita solo a cinque tra giocatori e giocatrici nella storia del tennis: Don Budge nel 1938, Maureen “Little Mo” Connolly quindici anni dopo, Rod Laver nel 1962 da dilettante e nel 1969 all'alba dell'era Open, Margaret Court nel 1970 e Steffi Graf nel 1988.

SOGNO. L'hanno sognata e mancata in tanti, come l'australian­o Jack Crawford che vinse i primi tre majors nel 1933 e arrivò a un solo set dal titolo agli U.S. Championsh­ips, o Lew Hoad, uno dei più talentuosi della sua epoca, nel 1956.

Non riuscì mai a Borg, sempre fermato allo US Open che era allora il terzo Slam in calendario perché in Australia si giocava a dicembre. Non riuscì per fattori esterni nel suo anno migliore, il 1974, a Jimmy Connors, squalifica­to dal Roland Garros perché affiliato al World Team Tennis, l'esibizione a squadre miste voluta da Billie Jean King.

In anni più recenti Roger Federer e Rafa Nadal, che condividon­o il record di venti titoli nei major di "Nole", non sono mai arrivati nemmeno a metà del cammino verso il Grande Slam.

IL CAMMINO. Djokovic invece vede l'impresa vicina e possibile. Sarà la sua "stella polare" ha detto, a partire dalla sfida d'esordio contro il teenager danese Holger Rune, promettent­e ma ancora con troppi spigoli di carattere da smussare per i sogni di grandezza.

Djokovic inizierà domani, come tutti i dieci italiani che figurano nel suo lato del tabellone. La metà solo nel suo quarto, e questo comporterà, in caso di successi nei primi turni, un'inevitabil­e succession­e di derby.

BERRETTINI E SINNER. Potrebbe tingersi d'azzurro il percorso di Matteo Berrettini, il numero 1 d'Italia e candidato a sfidare Nole nei quarti, in una riedizione forse un po’ troppo anticipata della finale di Wimbledon.

Il romano infatti esordirà contro il francese Jeremy Chardy, e potrebbe poi trovare sulla strada Stefano Travaglia al secondo turno, Fabio Fognini al terzo, e negli ottavi Lorenzo Sonego, che però ha sulla sua strada il polacco Hubert Hurkacz, semifinali­sta a Wimbledon e grande amico di Jannik Sinner.

Ecco, l'altoatesin­o, per la prima volta tra le prime sedici teste di serie in uno Slam, inizierà contro l'australian­o Max Purcell il percorso che potrebbe portarlo a un secondo turno contro Marco Cecchinato e più in là a ottavo di finale comunque tutto da gustare contro Alexander Zverev.

APERTURA. Domani, per quanto riguarda gli italiani, apriranno Salvatore Caruso e Lorenzo Musetti, impegnati alle 17 contro Kei Nishikori e Emilio Nava. Poi andranno in campo Berrettini e Lorenzo Sonego contro il tedesco Otte. Sinner e Fognini, avversario del canadese Pospisil, giocherann­o il terzo e quarto match sul campo 10 (dalle 17 ora italiana) sul campo 10. In programma anche Seppi (contro Fucsovics) e Cecchinato (contro Svajda) sul campo 8, sul 14 Travaglia (contro il mancino francese Moutet), sul 15 Gianluca Mager (che sfida l'australian­o Thompson).

VACCINI. Oggi il programma si apre con una serie di confronti generazion­ali che esaltano il fascino dei contrasti. Il match da copertina vede di fronte il greco Stefanos Tsitsipas, che non si vaccinerà contro il Covid-19 finché non sarà costretto, e il britannico Andy Murray, favorevole all'obbligo vaccinale tra i giocatori. Obbligo che ancora non c'è per i tennisti, ma è previsto a New York per i tifosi, i ballboy e i componenti dell'organizzaz­ione. Interessan­ti anche i confronti tra Andrey Rublev e l'ultra-quarantenn­e Ivo Karlovic, tra il norvegese Casper Ruud e il francese Jo-Wilfried Tsonga,e infine il duello fra il numero 2 del mondo Daniil Medvedev e l'ex Top 10 Richard Gasquet.

Oggi Tsitsipas, che non vuole vaccinarsi, affronta il veterano Murray

 ?? ANSA ?? Una curiosa espression­e di Novak Djokovic, 34 anni, durante la finale per il bronzo olimpico persa con Pablo Carreno Busta, 30. Il serbo, favorito per l’oro, ha perso a Tokyo la semifinale contro Alexander Zverev e poi la finalina con lo spagnolo
ANSA Una curiosa espression­e di Novak Djokovic, 34 anni, durante la finale per il bronzo olimpico persa con Pablo Carreno Busta, 30. Il serbo, favorito per l’oro, ha perso a Tokyo la semifinale contro Alexander Zverev e poi la finalina con lo spagnolo

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