Corriere dello Sport

La forza che nasce dentro

- di Marco Evangelist­i

Pazienza, la virtù dei detective, degli scrutatori di seggio e di chiunque voglia vincere qualcosa. Ma guarda: la Roma di Mourinho rientra in quest’ultima categoria. Pazienza, perché prima o poi, attraverso l’arte di aspettare, modelli il tempo a tua immagine e somiglianz­a. Spesso la nuova Roma aspetta che gli altri facciano qualcosa e poi li fa pentire di essersi azzardati.

Pazienza, la virtù dei detective, degli scrutatori di seggio e di chiunque voglia vincere qualcosa. Ma guarda: la Roma di Mourinho rientra in quest’ultima categoria. Pazienza, perché prima o poi, attraverso l’arte di aspettare, modelli il tempo a tua immagine e somiglianz­a. Spesso la nuova Roma aspetta che gli altri facciano qualcosa e poi li fa pentire di essersi azzardati. Ieri ha dovuto aspettare che la Salernitan­a permettess­e a lei di fare qualcosa. Che quel muro di muscoli davanti all’area si crepasse, che un pertugio comparisse tra gli angoli e le ombre.

Quando ne ha visto uno, si è scatenata. Va bene la pazienza, ma adesso siamo tutti stufi di aspettare. Pellegrini ha cominciato, Pellegrini ha finito, di potenza e di giro. Pellegrini ha tessuto e dipinto, per l’intera partita. E se non arrivasse il centrocamp­ista tanto desiderato da Mourinho? E va bene, pazienza. Quelli che ci sono stanno sudando sangue per dimostrars­i indispensa­bili, Veretout accelera, tira e realizza, Cristante procura quello che gli chiedono, dal regista alla mezzala, è un vivente ventaglio di possibilit­à da quando fare tutto è un’esigenza. Mkhitaryan ha l’attacco nel cuore ma pure il contrasto nel fegato. Pazienza, Abraham, pazienza. Potrebbe essere il vero limite di questo ragazzo di cui non si riesce a capire fino in fondo dove possa arrivare, o meglio dove non possa arrivare: quegli occhi che minacciano il cielo e quelle braccia che schiaffegg­iano l’aria ogni volta che un compagno non ritiene di passargli la palla. Lui dribbla, colpisce, accusa, risponde, suggerisce e non era ancora riuscito a segnare. Ma basta un po’ di pazienza, anche a lui: il destro della terza rete è uno swing da Masters di golf.

Tra chi è interessat­o sentimenta­lmente alle sorti della Roma c’era chi cominciava a preoccupar­si. Di fronte all’Inter che stende gli avversari al primo colpo affondato, di fronte al Milan sovrabbond­ante che dilaga come l’acqua da una vasca otturata, di fronte alla Lazio che invade la tre quarti altrui ai ritmi del gioco frenetico di Sarri. Ma è così che si distingue Mourinho. Bussate e vi sarà aperto, aspettate e verranno a cercarvi. E peggio per loro.

Dall’allenatore sta arrivando tutto quello che ci si attendeva. La sicurezza interiore di una squadra che comincia a capire quanto vale. La forza generata da ciò che si vede dentro di sé. La voglia di rischiare di divertirsi e di evitare la banalità. Il piacere di fare il proprio mestiere. La sensazione di essere parte di un processo che non sarà facile da fermare. I tifosi della Roma sarebbero anche stufi di avere pazienza. Ma questa volta è diverso. Questa volta sentono che forse ne vale la pena. Perché qualcosa sta arrivando.

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