Podio Aprilia che festa dopo 21 anni
Grazie a Espargarò (terzo) primo podio in MotoGP per Noale, mentre le gomme tradiscono Bagnaia
Dopo aver corso in difesa i due appuntamenti austriaci, su una pista che non sorrideva particolarmente alla Yamaha M1, Fabio Quartararo a Silverstone è andato decisamente all’attacco e ha fatto quello che doveva fare: vincere. Il francese ha avuto una prestazione superlativa, sul layout inglese dove proprio la Casa di Iwata era la più vincente, e la vittoria vale doppio in campionato, dato che Francesco Bagnaia è stato rallentato dalla mancanza di grip al posteriore e ha perso ben due posizioni nella classifica generale. Domenica da incorniciare per Aprilia, che ha conquistato il suo primo podio in MotoGP.
SUPREMAZIA. Il dodicesimo Gran Premio stagionale ha regalato a Quartararo il quinto successo, ottenuto con una prestazione decisamente ottima. Il francese, 22 anni, ha raccontato: «Sabato avevamo un buon passo, ma ieri era ancora migliore perché la Moto2 non aveva corso prima. Sono molto contento, il feeling con la moto è spettacolare, quando devo fare dei sorpassi mi sento davvero molto fiducioso». E l’ha messo in mostra perfettamente, riuscendo a vincere con vantaggio e una buona dose di decisione. Complici i guai ai suoi diretti rivali al titolo, “El Diablo” saluta l’Inghilterra con un solido vantaggio in campionato, anche se lui frena: «Mi sono posto l’obiettivo di non pensarci fino a Misano, ma ora direi che non ci devo pensare fino a Valencia. Voglio scendere in pista per vincere e già con cinque successi sono molto felice».
DELUSIONE. Il primo dei suoi inseguitori è ora il pilota Suzuki Joan Mir, che paga 65 punti, davanti a Johann Zarco (-69) e a Francesco Bagnaia. Il piemontese ha avuto una battuta d’arresto nella lotta al titolo, con il 14esimo posto, e ha raccontato: «Il mio ritmo si è alzato di tre secondi durante la gara. È abbastanza chiaro che qualcosa non ha funzionato». Non si è poi voluto sbilanciare sul motivo alla base di questo deludente risultato e ha concluso: «Visto che siamo nel campionato del mondo ci si aspetta che tutto ciò che riguarda la moto sia a questo livello». Pecco ha parlato di «poca aderenza al posteriore», e anche se non ha pronunciato la fatidica parola “gomme” (già fattore decisivo per il flop nel GP di Stiria), proprio qui potrebbe essere ricercato il problema. In una domenica in cui aveva le carte in regola per poter lottare per le posizioni importanti è inevitabile che torni in Italia con tanto amaro in bocca. Certo è che ora la Ducati, con Zarco a 69 punti e Bagnaia a 70 dal leader Quartararo, vede il Mondiale evaporare all’orizzonte.
GIORNO INDIMENTICABILE. I primi sei piloti al traguardo hanno rappresentato ben sei marche diverse e tra queste c’era anche l’Aprilia, arrivata in MotoGP nel 2015, che ha conquistato il suo primo podio in questa classe con un ottimo Aleix Espargarò. Il catalano, che veste i colori della Casa di Noale dal 2017, non solo è stato sempre nel gruppo di testa, ma quel podio se l’è guadagnato all’ultimo giro battendo nel derby italiano la Ducati di Jack Miller.
La Casa di Noale è così tornata sul podio in top class dopo 21 anni. Nel 2000 a riuscirci fu Jeremy McWilliams, sempre in Inghilterra ma a Donington Park, in 500, nel giorno tra l’altro della prima vittoria nella classe di Valentino Rossi. Espargarò è al settimo cielo: «Questo piazzamento è più di Aprilia che mio, ma punto a conquistarne altri in questa stagione. Dopo tanti anni con un peso sulle spalle, finalmente il primo podio è arrivato». Le buone sensazioni c’erano state fin dal venerdì e Aleix ha calcolato tutto: «Non volevo sbagliare, sapevo che era relativamente facile, ho deciso di fare una gara tranquilla e salire sul podio. Sono convinto che il futuro sia brillante per noi e che faremo gare bellissime, ci divertiremo ancora». È una promessa. E domani a Misano sull’Aprilia salirà Maverick Viñales...
Aleix: «Il futuro è nostro, ci divertiremo ancora». Podio in top class dopo 21 anni