Corriere dello Sport

Spalletti: Ci siamo

«Petagna? Il mercato è aperto Se restasse, io sarei contento» Andrea: «Entrare e segnare è bello»

- di Fabio Mandarini

Edue. Due partite e due vittorie alla vigilia della grande sfida con la Juve, il primo scontro diretto della stagione, in programma al Maradona dopo la sosta. A suo tempo, per carità, ma di certo non può sfuggire un particolar­e: il Napoli di Spalletti, per il momento, viaggia con un vantaggio di 5 punti. Tre dei quali conquistat­i ieri con i gol di Fabian e Petagna, uno degli uomini che stanno riscaldand­o la coda del mercato azzurro. Si vedrà, già oggi, mentre le ambizioni della squadra sono chiare sin dalla prima con il Venezia: «Noi tra le prime sette?». Già. «Beh, direi di si: di certo non siamo l'ottava... Più che altro, speriamo di non uscire dall'elenco: le insidie dal basso esistono, come ha dimostrato l'Empoli». Il signor Luciano scherza un po', anzi fa ironia, ma tutto sommato è perfettame­nte consapevol­e della forza della sua squatacca, dra e degli uomini che sin dal primo giorno ha blindato con forza. L'ultima impresa? Provare a convincere Petagna: «Tu resti qua!», il labiale catturato in panchina dopo il gol di Andrea. Ma le porte della Samp innanzitut­to e poi dell'Atalanta sono ancora aperte.

LA GIOIA. E allora, 2-1 e via. Con il brivido del gol annullato a Pandev: «Quello era fallo. Fallo su Meret». Spalletti non ha neanche un minimo dubbio: «La dinamica è chiarissim­a: il calciatore cerca il contatto, non la palla. Si gira di spalle e va per disturbare l'uscita del portiere quando capisce che ormai non può più prendere il pallone». Punto e via ad affrontare il capitolo del giorno. Cioè dell'uomo del giorno: Petagna. «Lui è una prima punta bravissima tecnicamen­te, con qualità da invidiare: davanti abbiamo tante soluzioni e il timore è che poi, non usandolo, si stufi un po': questa, però, è una cosa che va chiarita con lui. Parlandone insieme». Nel frattempo, ieri, lo ha abbracciat­o. Dopo una corsa forsennata inaugurata da Andrea mostrando - letteralme­nte - gli attributi: «Ha avuto una reazione da bomber vero, giusto così. Poi ci siamo abbracciat­i: lui era contento e io felicissim­o. Il mercato, comunque, è ancora aperto e ci sta che possa accadere qualcosa». Chiusura su Insigne, ieri falso nueve senza Osimhen e Mertens: «Mi solletica vederlo in allenament­o: fa ottanta metri di scatti, difende e atPazienza ma l'intenzione è lasciarlo nella zona calda, per metterlo in condizione di fare le cose che sa fare. Con la sua qualità».

CI SONO. Parola a Petagna, poi. L'attaccante in copertina finito nel mirino della Samp e anche dell'Atalanta: «Non vedevo l'ora di giocare: l'anno scorso, quando sono stato chiamato in causa, ho sempre fatto bene, ma poi a un certo punto non mi hanno più dato la possibilit­à». E ancora. «In ritiro ho avuto un problema fisico ma sentivo di stare meglio e volevo giocare. Non pensavo neanche di essere qui oggi, ci sono state tante vicende...». Spalletti, però, crede in lui: «Abbiamo parlato e mi ha detto di fidarsi di me: quando entri e segni è bellissimo, è vero, ma con il mio fisico ho bisogno di giocare più minuti per dimostrare». Finale con dedica: «Ringrazio Fabian e Ospina: sono sempre al mio fianco e avevano anche predetto il gol».

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GETTY La gioia finale della squadra azzurra per i tre punti ottenuti a Marassi contro il Genoa

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