Giroud boom Diavolo, che prova di forza
Botta e risposta Tonali-Deiola poi Leao e soprattutto due gol del francese lanciano il Milan
Diavolo show. Il Milan banchetta su un Cagliari dimesso, arrivato a San Siro quasi con l’atteggiamento della vittima predestinata. Quando il risultato e le differenze in campo risultano così ampie e nette occorre sempre fare la tara tra quelli che sono i meriti degli i demeriti degli altri. Ma non per questo la prestazione degli uomini di Pioli deve essere tascurata. I rossoneri, infatti, hanno esibito freschezza, facilità nello sviluppo della manovra e molteplici soluzioni per la finalizzazione, il tutto condito da un pressing efficace e da una superiore determinazione nel vincere i contrasti e nell’avventarsi su ogni pallone vagante. Serviranno conferme, ma un Milan del genere potrà die abbondantemente la sua nella lotta per il vertice della classifica. Intanto, alla prima sosta, è già lassù al pari di Lazio, Inter, Napoli e Roma. E, intanto, chi ha dubbi che non si sia adeguatamente rafforzato dopo la perdita di Donnarumma e Calhanoglu, si vada a vedere la prova di Diaz, letteralmente imprendibile con la sua rapidità e tecnica. Ma il vero fiore all’occhiello del mercato è Giroud, autore di una doppietta, ma soprattutto centro di gravità di ogni azione offensiva. Insomma, un vero maestro nei movimenti del perfetto centravanti, sia nell’accorciare e smistare sia nel dettare il passaggio. Ibrahisi. movic, ieri in tribuna ad applaudire, punta ad esserci alla ripresa. Ma intanto il suo posto è stato tenuto al caldo. E chissà che presto quei due con comincino a giocare assieme.
PRIME VOLTE. Ad ogni modo, basta il primo tempo al Milan per chiudere la pratica. Il monologo rossonero viene interrotto solo dal pareggio temporaneo del Cagliari. Più che altro un incidente di percorso, visto che nasce da un buco sulle trequarti che Tomori va a cercare chiudere, lasciando però Calabria in mezzo tra due avversari: Deiola ne approfitta e buca Maignan, al primo gol incassato in assoluto, amichevoli compre
Il Diavolo era andato in vantaggio grazie ad una precisa punizione di Tonali: primo exploit per lui e, chissà, il segnale di una stagione di crescita e maturità. La delusione per l’1-1, comunque, è di breve durata, visto che Leao, da fuori, trova l’involontaria deviazione di Diaz, beffando Radunovic. Il Cagliari si scopre, perde palloni sanguinosi e davanti al Milan si aprono voragini. Il contropiede ispirato sempre dallo spagnolo è chirurgico nel far saltare i meccanismi avversari, così Giroud di piatto infila nuovamente la porta rossoblù. La (prima) esultanza del francese, peraltro, non resta isolata, visto che poi arriva pure il bis dal dischetto,
grazie ad un’inutile deviazione di mano di Strootman, che il Var certifica in area.
ALLARME ACCESO. Proprio quell’episodio si può considerare l’emblema della prestazione di un Cagliari, sempre a rincorrere e sempre in affanno. E’ vero che la prodezza di Tonali era probabilmente da annullare perché i giocatori rossoneri erano tropo vicini alla barriera e che il raddoppio degli uomini di Pioli è stato un colpo fortunato, ma i vuoti là dietro erano già emersi, a dimostrazione di un impianto difensivo incapace di reggere la forza d’urto avversaria. Appena il Milan aumentava la circolazione di palla il Ca
gliari si ritrovava ad inseguire, costantemente in ritardo. E senza un’adeguata copertura del centrocampo, le imbarcate della retroguardia erano inevitabili. Senza dimenticare l’inconsistenza di Dalbert, a cui evidentemente San Siro non deve fare un gran bene, ricordando le esibizioni in maglia nerazzurra. E se il risultato non si
è dilatato nella ripresa non è certo stato merito del Cagliari (meglio comunque con Deiola centrale davanti alla difesa), ma di un Milan che ha giocato più leggero e con meno cattiveria sotto porta. I 6 gol incassati in due gare, comunque, bastano e avanzano a far suonare l’allarme.