Mancini: Leo, che errore ma ripresa eccezionale
«Bonucci non doveva prendere il giallo per proteste però i ragazzi sono stati bravissimi: hanno segnato alla Spagna pur essendo in inferiorità numerica»
La mascella serrata a fine primo tempo, quando le cose avevano preso un indirizzo ben preciso, eppoi un sorriso sardonico, mentre indossava il soprabito per rientrare nello spogliatoio. Roberto Mancini a metà primo tempo è riuscito con mestiere a dissimulare la tensione. E alla fine, confortato dal finale della sua squadra, ha potuto mostrarsi con il volto serio ma non corrucciato: «Non è questione di liberazione. Sapevamo che doveva succedere. Volevamo che non avvenisse. Che questa sconfitta non arrivasse. Ma se doveva accadere meglio sia successo qui, che nella finale dell’Europeo o in una finale mondiale. Però questa Italia è giovane, è una sconfitta che ci darà forza in vista del futuro».
Per l’analisi tattica più approfondita ci sarà tempo. Ieri sera a San Siro, il ct è andato per sommi capi, sottolineando come i minuti finali del primo tempo siano stati determinanti: «Le partite sono così, certi episodi le condizionano e dispiace perdere in questo modo perché potevamo giocarcela in parità numerica». Il rosso, poi il 2-0 spagnolo, in un’area rimasta sguarnita, viene indicato come motivo centrale della sconfitta. E a Bonucci non viene risparmiata un’ammonizione da parte del ct: «Abbiamo fatto un errore che a certi livelli non si deve commettere. Bonucci doveva fare attenzione già all'inizio quando ha rimediato un giallo per proteste. E quello non deve proprio farlo».
Dopo tutto è diventato complicato. Eppure Mancini si tiene stretto quel che di buono ha visto da parte della sua squadra: «La partita è stata bellissima, loro giocano molto bene, ma i miei ragazi
Allianz Stadium, ore 20.45 nella ripresa sono stati bravissimi a giocarsela contro una squadra del genere, in dieci e riuscendo a fare anche un gol, senza incassarne altri. Complimenti ai miei ragazzi, io ho cercato con i cambi di portare freschezza in mezzo perché ne avevamo bisogno». In effetti, nonostante il tentativo di “rubare” il dominio del centrocampo, la Spagna, senza Morata, autore del gol a Wembley, ha dimostrato che il suo spazio è il gioco. Mancini comunque ha ribadito di aver visto una Nazionale alla pari della Spagna nel primo tempo: «Eravamo in partita, abbiamo avuto le nostre occasioni. Poi l’espulsione ha cambiato tutto».
Si potrà e dovrà discutere di quel che è successo sul campo. Purtroppo tocca fare riferimento anche a quello che è successo intorno. I fischi contro Donnarumma di tutto lo stadio (almeno della parte “italiana”) proseguiti per quasi tutta la partita hanno molto infastidito Mancini: «Sono dispiaciuto per Gigio. Speravamo che non accadesse questa contestazione. Qui in campo non si giocava Milan-Psg ma c’era la Nazionale. E l’Italia è l’Italia».
PROGRAMMA. La Nazionale intanto nella notte ha fatto tappa verso Coverciano (dopo che nei giorni scorsi aveva preparato la sfida contro la Spagna ad Appiano Gentile, al Suning Center, da ieri pomeriggio tornata nella “disponibilità” dell’Inter). Qui tra oggi e domani preparerà la sua seconda partita di questa Final Four, in programma domenica. Purtroppo si tratterà della finalina per il terzo posto, allo Stadium, dove arriverà anche la perdente di Belgio-Francia di stasera. La finestra internazionale degli azzurri si concluderà appunto il 10 ottobre.
Intanto Mancini aspetterà i risultati della Svizzera, impegnata nelle qualificazioni mondiali, prima contro l’Irlanda del Nord (il 9 a Ginevra), dopo lo 0-0 dello scorso settembre a Belfast, poi il 12 a Vilnius contro la Lituania. A quel punto anche gli svizzeri avranno giocato 6 partite nel girone C. La classifica in questo momento vede l’Italia in testa con 14 punti, a +6 dalla Svizzera. Scontro diretto il 12 novembre all’Olimpico. Per regolamento, si qualifica direttamente la prima classificata. La seconda agli spareggi.
«Con le sostituzioni ho cercato di portare freschezza in mezzo dove c’era bisogno»