Corriere dello Sport

Luis Enrique: Perfetti Gavi? Presente e futuro

«Potevamo fare anche il terzo gol» Il match-winner Ferran Torres: «Volevamo prenderci la rivincita»

- Di Andrea De Pauli

Il ct della Spagna soddisfatt­o del risultato e della prova offerta dai suoi

In quest’ultima settimana, gliene hanno dette di tutti i colori, ma stavolta ha avuto ragione lui. Sorride soddisfatt­o Luis Enrique al fischio finale di Italia-Spagna. Vendetta consumata, a tre mesi esatti dalla sconfitta ai rigori di Euro 2020, e accesso alla finalissim­a di Nations League conquistat­o. Obiettivo raggiunto azzeccando più o meno tutte le scelte che l’imbufalita stampa iberica gli ha contestato dal giorno della pubblicazi­one dei 23 precettati per le Final Four del torneo: come nella rassegna continenta­le, nessun rappresent­ante del Real Madrid, con il baby debuttante Gavi in campo dal primo minuto, senza un centravant­i di profession­e e, per di più, con il contestati­ssimo falso nueve, nell’occasione Ferran Torres, che mette la gara in discesa, fin dal primo tempo, con la sua pregevole doppietta. Sempre dritto per la sua e alla fine, l’ex tecnico di Roma e Barça si toglie pure la soddisfazi­one di mettere fine alla striscia record di 37 partite senza sconfitta dei ragazzi di Mancini. «Ci è venuta fuori la partita perfetta. Forse avremmo potuto segnare anche il terzo gol, per stare più tranquilli», il pensiero di Luis Enrique al termine della gara. «Come agli Europei, ce la siamo giocata a viso aperto. Sono davvero contento». Il ct iberico, poi, ha difeso le sue scelte. «Ho una lista di almeno 50 giocatori. Tra loro scelgo i più in forma e tutti hanno risposto benissimo». Carezze per il baby Gavi, che è diventato il più giovane debuttante con l’assoluta iberica con i sui 17 anni e 62 giorni. «Ovviamente si tratta di un caso a parte. È il futuro, ma ha dimostrato di essere già anche il presente. Ha giocato come se si trovasse nel cortile della sua scuola». Un pensiero anche per l’ex Fiorentina, Marcos Alonso. «Era da un po’ che non giocava con noi, ha giocato benissimo».

IL MATCH WINNER. Sorriso sgargiante anche per Ferran Torres, nonostante il problema fisico che l’ha costretto ad abbandonar­e il campo ad inizio ripresa e che, ora, mette a rischio la sua partecipaz­ione alla finalissim­a. «Sapevamo che sarebbe stata una partita molto speciale, volevamo prenderci la rivincita dopo gli Europei e niente di meglio che vincere qui, a casa loro», le prime parole dell’esterno offensivo del Manchester City, che per ora ha firmato 6 gol nelle 7 partite di questa Nations League. 12 le reti complessiv­e in 21 presenze con la Spagna. «Siamo partiti bene, siamo stati costanti per gran parte della partita e, alla fine, credo che abbiamo vinto con merito». Grandi speranze di recuperare in tempo per la finale. «Ho un po’ di fastidio, ma sto già pensando alla gara di domenica».

I PROSSIMI APPUNTAMEN­TI. Ora, mente alla finalissim­a di domenica prossima, contro la vincente di Belgio-Francia. Poi, alla Roja toccherà proiettars­i già alle due delicate gare di novembre, valide per il Gruppo B delle qualificaz­ioni a Qatar 2022. La Spagna è padrona del suo destino, ma vietato toppare, il prossimo 11 novembre, ad Atene, contro Grecia, e tre giorni dopo, a Siviglia, nello scontro diretto con la Svezia. Per allora, Luis Enrique conta di recuperare almeno qualcuno dell’interminab­ile lista d’infortunat­i, che al giorno d’oggi comprende i vari Morata, Gerard Moreno, Gayà, Jordi Alba, Dani Olmo, Thiago Alcantara, Carlos Soler, Carvajal, Marcos Llorente, Pedri e Brais Mendes.

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GETTY Giorgio Chiellini parla con il ct della Spagna Luis Enrique a fine gara al Meazza
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