Ceferin c’è, Agnelli no il disgelo resta lontano
INVIATO A TORINO - Ceferin ci sarà. Agnelli no. Chi pensava che la semifinale di Nations League organizzata dall'Uefa (su assist della Figc) nella casa della Juventus potesse essere l'occasione per un disgelo tra il numero uno di Nyon e quello della Signora è destinato a rimanere deluso. Lo sloveno, che ieri sera era a San Siro, sarà regolarmente al suo posto in tribuna d'onore all'Allianz Stadium, mentre Andrea sarà assente. Domenica è partito per gli Stati Uniti, più precisamente per Detroit, complici impegni di lavoro. Potrebbe essere in Italia tra oggi e domani, ma è altamente improbabile che si sieda sulla poltroncina che occupa sempre nelle gare di campionato o vicino all'ex amico Aleksander.
STORIA NOTA. Quello che è successo ormai lo sanno tutti: Agnelli era il presidente dell'Eca e lavorava a stretto contatto con Ceferin per la riforma della Champions post 2024. Accordo raggiunto, con tanto di firme, per l'allargamento a 36 squadre venerdì 16 aprile, ma sabato 17 le prime voci relative all'imminente nascita della Superlega provocarono la frattura tra il presidente juventino, che spense il telefono per non farsi più raggiungere, e quello dell'Uefa. Lunedì 19 in una conferenza stampa durissima Ceferin bollò Agnelli come «la più grande delusione». «Mai visto un bugiardo così» aggiunse prima di rincarare la dose nei giorni successivi. Da allora i due non si sono più parlati nonostante lo sloveno resti il padrino di Vera Nil, l'ultima figlia di Andrea. «Nel business - ha spiegato a inizio luglio Andrea - bisogna sapere cosa significa firmare un Nda (un accordo di riservatezza, ndr). Io credo di essermi comportato nella ma
Tempi ancora lunghi per le decisioni dell’Ue sulla vicenda della Superlega
niera più corretta possibile. Ceferin rimane una persona che ha la mia stima e il tempo aggiusterà ogni disguido e incomprensione». Finora non è accaduto.
SUPERLEGA VIVA O NO. I rapporti tra i due sono rimasti tesi complice l'evoluzione della vicenda Superlega, ancora “viva”. Il giudice spagnolo Ruiz de Lara ha imposto all’Uefa di togliere le sanzioni ai 9 club usciti e di dichiarare concluso il procedimento contro Real, Juve e Barcellona, ancora dentro al progetto. Ceferin ha obbedito (per adesso...), ma ha ribattuto chiedendo la ricusazione del giudice a causa di “significative irregolarità”. L'ultima parola spetta alla Corte di Giustizia dell'Unione Europea, ma i tempi non si preannunciano brevi visti i pareri (tutti da studiare) richiesti a federazioni e governi. La frattura tra Agnelli e Ceferin, insomma, non è destinata a essere rinsaldata da una stretta di mano. Almeno non stasera allo Stadium.