Corriere dello Sport

Ecco Mertens il bomber saggio a caccia di record

Ancora un gol per essere il primo marcatore azzurro in Serie A E tanti buoni consigli per Osimhen

- Di Fabio Mandarini

ADimaro, nel bel mezzo del primo ritiro estivo, Spalletti disse: «A uno come Dries o gli si trova il posto o lo si crea». L'occasione è servita: eccolo, Mertens. Di nuovo in panchina sin dal Cagliari e poi in campo, per qualche minuto, con la Fiorentina: recuperato, magari non in forma ma di certo concentrat­o su quella che per lui è una novità. Un inedito, una sfida nuova: riuscire a trovare quel famoso posto di cui parlava l'allenatore in una squadra dai meccanismi sempre più rodati e fluidi sia in fase offensiva, sia in fase difensiva. Non sarà facilissim­o né per lui né per il signor Luciano, questo è chiaro, ma dall'alto del suo estro e con tante partite davanti è chiaro che Dries aumenterà il livello di difficoltà delle scelte.

La buona notizia per il Napoli - magari meno per lui - è che il ct della nazionale belga, Martinez, non lo ha convocato per la Final Four di Nations League: è reduce da un lungo periodo di pausa e non è in condizione, e anzi proprio in quest'ottica la sosta può essere considerat­a benedetta. Già. Per il presente, e dunque in vista delle prossime partite con il Toro, il Legia e la Roma, e soprattutt­o per il futuro. Un'ombra che aleggia sull'umore di una squadra prima e imbattuta in campionato: dopo Natale, infatti, anche Osimhen volerà in Africa per la coppa, e ciò significa che il peso dell'attacco dovrebbe ricadere come spesso è accaduto sulle spalle di Mertens. Dubbi? Beh, Osi è devastante e anche impression­ante, ma Dries è pur sempre il principe azzurro del gol. L'uomo dei record. Magari della provvidenz­a.

LA SFIDA. E allora, la nuova vita di Ciro il grande. Tutta da scrivere e anche da leggere: a 34 anni, e dopo un intervento alla spalla sinistra, probabilme­nte neanche lui sa a cosa sta andando incontro. Ed è strano soltanto a pensarci, scorrendo la galleria delle immagini di una storia magnifica di talento, colpi di genio e linguacce, ma tutto sommato Mertens ha sempre abituato alle sorprese e agli exploit.

Ma sì, in fondo, è davvero notevole la curiosità di rivederlo all'opera in questa versione di saggio del gruppo, di decano e magari anche guida del giovane erede al trono di nome Victor. Osi: una fortuna per lui crescere al fianco di un collega del genere. Uno che, al prossimo gol, avrà migliorato e conquistat­o anche l'ultimo record ancora condiviso (con Vojak): quello delle reti in campionato con la maglia del Napoli, per il momento a quota 102 e dunque ferme al capolavoro dipinto con pennello fiammingo il 22 aprile con la Lazio. Più o meno sei mesi fa. Mentre tre sono quelli che mancano alla Coppa d'Africa e alla partenza di Osimhen, Koulibaly, Anguissa e Ounas: certo Dries non potrà fare il difensore e neanche il centrocamp­ista, ma con Petagna dovrà fare gli straordina­ri. Anzi, quello che per lui è sempre stato l'ordinario: i gol decisivi.

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GETTY Dries Mertens
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