Drago, che botta salterà 5 partite
Un infortunio serio, un rischio di stop dalle 4 alle 6 settimane. Per Dragowski dai nuovi accertamenti di ieri mattina sono arrivate delle conferme prima della sentenza: lesione di secondo grado al retto femorale. L’infortunio è certo, i tempi ancora non del tutto, ma potrebbe star fermo da sosta a sosta e cioè rientrare il 20 novembre nella sfida casalinga contro il Milan. Per tutte le partite in cui il “Drago” sarà out ci sarà Pietro Terracciano che ha dato sempre ottime garanzie. Se le tempistiche fossero confermate il polacco salterebbe quindi la trasferta a Venezia, la gara con il Cagliari al Franchi, la partita all’Olimpico con la Lazio, in casa con lo Spezia e a Torino contro la Juventus per tornare alla ripresa il 20 novembre con il Milan. .
MONITORATO. Esplicito il report medico. Gli accertamenti «hanno evidenziato una lesione di secondo grado della giunzione miotendinea del retto femorale della coscia destra. Ha già iniziato il percorso terapeutico riabilitativo e le sue condizioni verranno rivalutate nel corso dei prossimi giorni». Una conferma insomma alle brutte notizie arrivate nelle ore precedenti dalla Polonia dove il portiere si era recato per volontà della stessa Nazionale. I nuovi test effettuati a Firenze non hanno fatto altro che ribadire la serietà dell’infortunio accusato nel finale di gara con il Napoli. Sarà monitorato giorno per giorno e gli aggiornamenti saranno costanti.
SAN PIETRO. A Venezia in porta ci sarà Terracciano, quel “San Pietro” che non ha fallito una prestazione dall’inizio della stagione e che per le gran parate ha meritato la “santificazione” pure da parte del presidente Commisso nel corso di una recente intervista. Ha giocato fino ad ora 340’ di cui 250 in serie A. Ha iniziato alla prima giornata all’Olimpico contro la Roma quando è entrato in corsa a causa dell’espulsione di Dragowski. Poi la gara contro il Torino e a Bergamo con l’Atalanta, due vittorie di squadra e due ottime prestazioni individuali. Per questo il portiere polacco può recuperare con calma. In porta esiste una gerarchia ha detto Italiano qualche settimana fa, ma è anche vero che le graduatorie si possono ribaltare. Se Terracciano facesse “miracoli” nelle partite in cui viene impegnato non sarebbe comunque semplice comunicargli la nuova esclusione. Ma come è pronto ad entrare, Pietro è pronto ad uscire, a rifarsi da parte. Essere il vice è un mestiere per pochi, di una difficoltà estrema se la consapevolezza non assiste. Ma Terracciano è perfetto nel suo ruolo a tutti gli effetti, come secondo e come primo.