Fiamme Oro più forti della Polonia: a Tokyo, 5 ori a 4
ROMA - Benvenuti a Fiammeorolandia. Hanno calcolato che se i 72 atleti della Polizia di Stato all’Olimpiade di Tokyo avesse gareggiato come uno Stato sovrano, questo sarebbe arrivato diciassettesimo nel medagliere davanti alla Polonia: 5 ori, uno più dei nipotini di Wojtyla, 3 argenti e 12 bronzi. Delle 40 medaglie azzurre di Tokyo, 20 venivano dalle Fiamme Oro (19 quelle della “povera” Polonia). Insomma, il terzo raduno del gruppo sportivo della Polizia, al Salone d’Onore del Coni, è il momento giusto per portare in trionfo i propri beniamini cremisi.
UN FILM. Ed effettivamente sembra il bellissimo album dei ricordi di Tokyo in 3D. Ci sono Jacobs, la portabandiera Jessica Rossi, la campionissima paralimpica Bebe
Vio. Manca Gianmarco Tamberi, c’è il marciatore Massimo Stano. Che tira fuori la medaglia d’oro, l’ammira e si emoziona: «Riflesso qui rivedo tutto il percorso fatto da Palo del Colle fino all’Olimpo, il film della mia vita. Futuro? Oltre alla 20 km voglio provare anche la 35 km». E ancora il sorridente Gregorio Paltrinieri, argento e bronzo tra piscina e acque libere: «Non stavo bene, né prima né durante l’Olimpiade, ma una malattia (la mononucleosi; ndr) non poteva rovinare la mia voglia di gareggiare».
SPAZIO PER TUTTI. Il presidente del Cip, Luca Pancalli, ricorda che «nel 2007, all’allora Capo della Polizia Manganelli proposi qualcosa di storico, diventato ora qualcosa di scontato: l’apertura del gruppo sportivo ai paralimpici. Oggi siamo alle prese con il primo bando di concorso per atleti paralimpici. Ossia una battaglia di civiltà, oltre che un altro momento storico».
Pimpante il presidente del Coni Malagò, che ricollegandosi a Pancalli tira fuori un vecchio pallino citando peraltro il reverendo Martin Luther King: «I have a dream! Raggiunta la pari dignità degli atleti, sarebbe bello se Coni e Cip fossero una cosa sola», per poi parlare della possibilità di un (altro) poliziotto alfiere olimpico. Ex cremisi è l’oggi sottosegretaria allo Sport, Valentina Vezzali: «I gruppi sportivi sono il punto di forza dello sport italiano e dal Parlamento ho già ottenuto la disponibilità per ampliare e migliorare la loro attività per il bene della comunità, a partire dagli impianti». Il presidente del gruppo sportivo, Francesco Montini, riconosce infine che «migliorarci sarà difficile, ma stiamo crescendo in tante discipline».
Le Fiamme Oro sono insomma un’isola felice. Poco lontano dal Coni, il cronista si vede tagliare la strada sulle strisce pedonali da un uomo con la maglietta della Polizia, al volante di un’auto quasi color bronzo. Proprio vero che la perfezione non è di questo mondo.
Montini, presidente del gruppo: «Difficile far meglio, ma tante discipline crescono»