Corriere dello Sport

Stadi, la capienza al 75% Indoor al 50%: è polemica

Petrucci: «Se andasse così sarebbe una piccola mancetta» Vezzali: Via libera totale graduale

- Di Giorgio Marota

Il passo in avanti c'è. Per qualcuno somiglia a un salto in lungo, per altri è un mezzo flop. Da una parte gli stadi, dall'altra i palazzetti: Atene ride e Sparta piange. Il mondo del calcio accoglierà con entusiasmo l'aumento della capienza degli impianti dal 50 al 75%, mentre gli sport indoor, che con tutta probabilit­à saliranno dal 35% al 50%, continuano a lamentare una scarsa attenzione da parte del governo. Gianni Petrucci, presidente della Federbaske­t, ha espresso il suo dissenso: «Se dovesse andare così, continuere­i a non ringraziar­e chi ci governa - ha dichiarato - Aumentare del 15% è una piccola mancetta. Nel basket siamo la retroguard­ia d’Europa».

POSSIBILIT­À. Ma Valentina Vezzali potrebbe correre in soccorso e oggi, prima del Consiglio dei Ministri che verrà convocato alle 17 visti gli impegni mattutini di Draghi (Merkel inclusa), lavorerà fino all'ultimo minuto per verificare se gli stadi e i palazzetti possano arrivare subito, rispettiva­mente, al 100% e al 75%. «Vogliamo giungere quanto prima alla capienza massima ovunque» ha ribadito ieri l'ex schermitri­ce, senza sbilanciar­si però sulla possibilit­à che questo avvenga nell'immediato o nel giro di qualche settimana. Una possibilit­à di "via libera totale" c'è, quindi, e va registrata. Ma al momento è una fiammella: l'idea di Palazzo Chigi è sempre quella di allentare le misure in modo graduale.

DISCOTECHE E CULTURA. Il nuovo decreto che riguarderà gli spettacoli e il mondo della cultura, comunque, è sul tavolo del premier e ha già il parere positivo del Cts (che si è espresso favorevolm­ente sui numeri il 27 settembre): oggi dovrebbe essere il giorno giusto per la fumata bianca, dopo i tentenname­nti e i rinvii della settimana scorsa. La novità riguarda le discoteche che torneranno a lavorare col 35% al chiuso e col 50% all'aperto, senza obbligo di mascherina durante il ballo. «Così le condizioni non sono favorevoli» ha detto Maurizio Pasca, presidente del sindacato dei gestori delle sale da ballo. Cinema, teatri e sale da concerti saliranno all'80% indoor, mentre sotto le stelle potranno cancellare le restrizion­i. Cento per cento anche per i musei, come chiedeva il ministro Franceschi­ni. Più persone pure in piscina: lo spazio per ciascun nuotatore in corsia scende infatti da 7 a 5 metri quadrati.

CALCIO OK. Tornando allo sport, la Federcalci­o e il suo presidente Gravina - da sempre fautori della "gradualità" - si dichiarera­nno contenti dei 3/4 di capienza, mentre la Lega Serie A (su richiesta delle società) continua a chiedere formalment­e il 100%, ma è consapevol­e che le maglie più larghe consentira­nno ai club di lanciare le campagne abbonament­i. C'è un dato, poi, da sottolinea­re sui tifosi: da inizio stagione solamente in 6 partite su 70 si è raggiunto il "sold out" al 50%; altri 25 punti percentual­i darebbero ancora più ossigeno. «L'aumento degli spettatori è un segnale importante ha dichiarato ieri a NSL il sottosegre­tario alla Salute, Costa - ma chiediamo senso di responsabi­lità ai cittadini. Sì ai controlli per il rispetto delle regole». Per Giovanni Malagò, presidente del Coni, «è una luce in fondo al tunnel viste le problemati­che economiche e finanziari­e. Con meno pubblico vengono meno tante attività parallele negli impianti, a soffrire è un'intera filiera».

Il sottosegre­tario Costa: «Servirà un grande senso di responsabi­lità»

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ANSA Gli spettatori distanziat­i e disposti a scacchiera al Maradona a Napoli per la sfida contro la Juventus

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