Cari critici, godiamoci sereni questo Napoli che fa vincere anche la città e la sua gente
Appello di un tifoso ai narratori disfattisti che aspettano giorni neri per vantarsi di aver ragione perché i giocatori... perché Spalletti... perché De Laurentiis...
Caro Cucci, m’ero ripromesso ad inizio campionato di scriverle casomai il Napoli avesse fatto il filotto delle 10 vittorie consecutive. Il segno tangibile che veramente le cose fossero cambiate in meglio. Per carità, siamo ancora in corsa per farlo ma vista la sosta mi urge lanciare un grido d’allarme. Mi rivolgo all’ambiente partenopeo non dei tifosi ma degli addetti ai lavori opinionisti o presunti tali. Cambiate “registro”. Datevi una calmata. È bastata una partita, quella con lo Spartak , dove le cose per episodi si sono complicate, per istituire processi a calciatori e conduzione tecnica in toto. Gente che per portare avanti una propria tesi perde clamorosamente l’obiettività di giudizio cercando di creare un’ansia anticipatoria in un popolo che del vivere alla giornata ne ha fatto un mantra. Mi spiego meglio. Già dal post gara contro la Juve, al posto di godersi il momento ed incrementare entusiasmo e voglia c’erano quelli che pensavano a gennaio alla coppa d’Africa al fatto che tre simboli di questo bellissimo Napoli non ci sarebbero stati. Della serie il tifoso napoletano non può e non deve mai gioire del tutto. Deve perdere anche la sua prerogativa migliore quella di godersi l’attimo, il momento, il carpe diem come dicevano i latini. Tutti ad aspettare il passo falso tecnico o mentale della squadra o del suo mister. Argomenti diffusi: la società non ha fatto mercato, Anguissa non ha un peso particolare, i calciatori sono questi, Insigne se ne vuole andare, Koulibaly è un “sopportato” che non riescono a cedere, Ruiz è - udite udite il calciatore più sopravvalutato degli ultimi 20 anni per non parlare di Osimhen che poteva giocare solo di rimessa. Infine stiamo facendo il conto alla rovescia di quando Spalletti litigherà con DeLa. Basta, basta, finitela, NON CI SCOCCIATE - come diceva 40 anni fa il grande Pino Daniele - con i vostri discorsi intellettuali senza qualità. Fate pace con voi stessi e semmai fate un passo indietro sui vostri giudizi sempre e solo trancianti e soprattutto disfattisti. DeLa sarà antipatico, Spalletti sarà filosofo, nei pre e post gara i calciatori magari non sono i migliori del campionato ma se vincono non vincono solo loro: vince il Napoli, la città di Napoli, vince un popolo che è presente in tutto il mondo. Lucio D’Acunto gmail.com