Hickey Il Bologna ha un fenomeno
Poteva sfumare: in fila Bayern, Celtic e Rangers. È arrivato grazie a Bigon, Sinisa l’ha rischiato Contro Genoa e Lazio è esploso
Lo scozzese, un predestinato Ha personalità da vendere Ed è un difensore con il fiuto del gol: ha già segnato 2 reti
Il Bologna stava per mollarlo, a dire la verità Walter Sabatini si era già arreso essendosi stancato del suo comportamento e da persona corretta qual è lo ammise una volta che furono messe le firme sul contratto, «se Aaron Hickey alla fine ha scelto noi è soprattutto per la caparbietà di Riccardo Bigon». E di Giacomo Branchini, che cercò di far capire al ragazzo scozzese come stesse prendendo una strada sbagliata, dopo aver già detto sì al Bologna e visitato anche il centro tecnico di Casteldebole. Ma nel frattempo era accaduto che su questo esterno degli Hearts of Midlothian, classe 2002, erano andati forte sia il Celtic che i Rangers e che il Bayern lo aveva addirittura invitato a vedere il suo centro sportivo. Da qui erano nati i ripensamenti, o quanto meno, i dubbi del giovane Aaron, perché la sua tentazione di volare a Monaco era diventata infinita. Non dimenticando, tra l’altro, come quella società fosse pronta anche a fargli sottoscrivere un contratto di 5 anni. Volete sapere cosa convinse Hickey a voltare le spalle al Bayern e di conseguenza a rituffarsi nelle braccia del Bologna, al di là del continuo lavoro ai fianchi di Branchini e Bigon? Il fatto che i dirigenti tedeschi lo informarono che almeno per un anno avrebbe dovuto giocare con la squadra B, e questo non poteva andargli bene, convinto com’era di lasciare la Scozia solo per una prima squadra.
UNA GRANDE PERSONALITA’. Un anno e mezzo fa Massimo Donati, che lo conosceva bene avendo allenato in Scozia e che ora è opinionista a Dazn, ci regalò un pensiero che è la chiave di lettura di quello che alberga nella testa di Hickey, «è un ragazzo che non ha paura di niente e di nessuno, gioca con sfrontatezza, non sembra che sia del 2002, qualcuno potrebbe farsi l’idea che è presuntuoso, ma non è così, ha solo una grande personalità». Preciso. Quella personalità che gli ha consentito di rispondere no a Bayern, Celtic e Glasgow Rangers e di conquistare Sinisa Mihajlovic, il quale non ebbe alcun timore a buttarlo da subito nella mischia, anche per il guaio fisico riportato da Dijks, e successivamente a confermarlo, avendo capito che poteva dargli grandi garanzie sia nella fase di possesso che di non possesso palla. E che lo ha portato a dire al termine di Atalanta-Bologna, «se Aaron non si fosse fatto male (è stato operato a entrambe le spalle, ndr) ora sarebbe già un calciatore importante, avendo potenzialità enormi, a questo punto deve pensare solo a crescere, davanti può avere un grande futuro». Da quella partita a oggi Hickey ha segnato anche due gol, uno di sinistro contro il Genoa e uno di destro domenica passata contro la Lazio, sì, perché è vero che il suo piede naturale è il sinistro ma va sottolineato come anche il suo piede destro sia molto educato.
LAFORZADIDIMENTICARE. In estate lo hanno cercato ancora le due società di Glasgow, e si è fatta avanti anche l’Aston Villa, ma per il Bologna era assolutamente incedibile. Perché magari potrà anche non essere il nuovo Robertson, l’esterno sinistro del Liverpool e capitano della nazionale scozzese, come da 2 anni scrivono nel suo Paese, avendo tra l’altro anche un’altra fisicità e un’altra struttura, ma di sicuro il suo domani sarà pieno di luci. Essendo un calciatore prima di tutto nella testa, come assicura lo stesso Sinisa, e sapendo farsi scivolare addosso con la sua personalità (appunto) critiche e anche brutte figure. Come quella che gli fece fare l’anno passato Hakimi e come quella che gli ha fatto fare alcune settimane Dumfries. A San Siro contro l’Inter il Bologna giocò di sabato, tre giorni più tardi con il Genoa Hickey firmò il suo primo gol in serie A.
È stato lo stesso Aaron a dire no ai tedeschi: non voleva la squadra B
Gioca senza paura ed è sfrontato: offre garanzie sia in difesa che in fase d’attacco