Binks, il pupillo di Henry dal Tottenham a Montreal
In settimana si è dimostrato anche un bomber. Qualcosa avrà imparato da Thierry Henry che lo volle con sé a Montreal e che lavorò con lui nella stagione 2020/2021. Luis Binks, classe 2001 di Gillinham, località di 10 mila abitanti nella contea del Kent, ha segnato, con un tiro di mancino, il suo piede naturale, un gol nella partitella in famiglia contro la Primavera di Luca Vigiani. Poi sempre sul campo di Casteldebole si è ripetuto negli allenamenti successivi con un paio di saette da fuori area terminate in rete. Sui calci da fermo forte della sua altezza, 185 centimetri, è uno che si spinge in avanti. Ma il suo ruolo è il centrale di difesa. Nella sua giovane carriera lo ha fatto sia in una linea di difesa a quattro che in una a tre. E Mihajlovic ha bisogno di lui proprio lì. Da quando, martedì, si è infortunato Kevin Bonifazi, che sarà indisponibile per circa un mese, Binks è sempre stato schierato al centro della retroguardia a tre, il posto lasciato vacante da Medel, via fino a ieri con il suo Cile. Sinisa lo ha conosciuto personalmente questa estate, quando Binks, già da calciatore rossoblù, ha concluso il prestito ai Montreal, per sbarcare in serie A.
SINERGIA. «Thierry Henry e Olivier Renard credono in lui e per questo abbiamo deciso a suo tempo di acquistarlo dal Tottenham. Abbiamo avuto l’opportunità di vedere le sue qualità lo scorso inverno e più recentemente in Florida: siamo convinti che possa fare bene» disse allora Walter Sabatini. Dopo un percorso di 13 anni nell’accademia del Tottenham e lo svezzamento nella Mls, Binks per il Bologna era pronto al grande salto nel calcio italiano. Non è un caso che sia stato il primo a percorrere la rotta Montreal-Bologna. Molti avevano già fatto il viaggio in direzione opposta, nessuno, fino all’arrivo di Luis, quello dal Canada all’Italia. Proprio ieri Sinisa lo ha descritto come un giocatore «affidabile». Confrontarsi con gli attaccanti della serie A però non è facile. Binks li ha annusati per la prima volta, per uno spezzone a Empoli. Ma Mihajlovic in settimana ha cercato di farlo crescere un po’ più in fretta dando tanta attenzione ai meccanismi di difesa.
DIALOGO. In più di un’occasione l’allenatore del Bologna ha chiesto a tutti i suoi difensori di parlare. E l’accento inglese ogni tanto si sentiva. Binks chiamava Aaron, dava qualche indicazione a Hickey. Magari non quanto vorrebbe Sinisa che si aspetta che i suoi giocatori si aiutino tanto anche a parole, ma quando non lo faceva Luis interveniva De Silvestri da quinto di destra quando si difende. Binks dovrà prendere spunto anche su questo.