La Roma alza la voce troppi fischi a sfavore
Nessuna mossa ufficiale, ma Pinto prepara un intervento forte Da Verona a Torino, tanti errori decisivi E anche il gol della Juve ha suscitato dubbi
La Roma è indignata con Orsato. La società giallorossa non commenta, ma ritiene di aver avuto un danno dalla direzione di gara dell’arbitro. Non è la prima volta che accade in questa stagione. A Verona, Maresca ammonì Veretout per proteste dopo un quarto d’ora, condizionando la prestazione del centrocampista. Contro l’Udinese, Rapuano espulse Pellegrini al novantesimo, per una doppia ammonizione molto severa, costringendo il capitano a saltare il derby e contro la Lazio Guida determinò il risultato soprattutto sul secondo gol della Lazio, dopo un rigore non fischiato su Zaniolo.
I dirigenti della Roma non hanno parlato con Orsato al termine della partita di Torino, non ci sono appuntamenti istituzionali fissati, ma si faranno sentire. Già la spiegazione che il direttore di gara ha dato a Cristante non convince i dirigenti giallorossi. L’arbitraggio di Orsato è stato a senso unico, con una serie di errori, non solo in occasione del rigore, che hanno penalizzato la Roma. Tiago Pinto tornerà a parlarne giovedì prima della partita di Conference League, con Fienga ormai fuori è lui il frontman della società. Resta la preoccupazione per come è andata la partita contro la Juventus. Il fallo di mano di Cuadrado in occasione del gol di Kean, prima di tutto. Poi il rigore. Mkhitaryan tocca il pallone con la mano perché ha subito fallo. Chiellini è dentro l’area di oltre un metro al momento del tiro dagli undici metri di Veretout e ostacola Mancini pronto sulla respinta. Neppure il Var è intervenuto. Una serie di episodi, come la mancata ammonizione a Locatelli per il fallo su Pellegrini in una ripartenza della Roma. Infine solo tre minuti di recupero nel secondo tempo, per i quali Mourinho si è lamentato con Orsato al termine della partita. Nel confronto molto duro tra i due l’allenatore portoghese ha detto: «Sei sempre tu», espressione colta dal labiale.
CORSI E RICORSI. La Roma cerca di non alzare i toni, ma con Orsato ci sono precedenti negativi che risalgono al 2018. Un anno prima fu lui il Var che non suggerì ad Irrati di rivedere un contatto Perotti-Skriniar in Roma-Inter. E fu ancora lui che scelse di soprassedere sul rigore dato da Banti per il contatto Simeone-Olsen. Per la Roma, con una polemica innescata dall’allora direttore sportivo Monchi, un palese calcio del viola al portiere, per Orsato un rigore supportabile. Ma Rizzoli in quella occasione prese le difese del fischietto di Schio.
L’INNO. La squadra giallorossa è inoltre al centro di una estenuante polemica con la Lega per la questione dell’inno. Nei prossimi giorni Tiago Pinto e Maurizio Lombardo dovranno comparire davanti alla procura federale per aver violato il protocollo che non consente l’utilizzo di altri inni o motivi musicali dopo quello della Lega. La Roma vuole continuare a mandare l’inno di Venditti quando le squadre sono in campo, su precisa indicazione di Mourinho, per alimentare il feeling che si è creato con i tifosi, dopo un anno e mezzo di lockdown. Schermaglie che vanno avanti da un mese, da quando, in occasione di Roma-Udinese, uno dei due delegati della Lega fu richiamato momentaneamente dall’head of competitions, per verificare il rispetto del protocollo. I dirigenti della Roma hanno preso atto che all’Allianz, secondo una tradizione bianconera consolidata, appena prima dell’inizio della partita (domenica è stato interrotto solo quando le 20.45 erano passate da 50 secondi) va la canzone emozionale Come On degli Hives.
C’è differenza tra un brano musicale e l’altro? Alla Roma sono convinti di essere di fronte a un perfetto esempio di doppiopesismo, mentre alla Lega assicurano che verificheranno e che sono pronti ad intervenire anche con la Juventus. I dirigenti della Roma ritengono che ci sia un accanimento sulla questione dell’inno. In Lega invece assicurano che il rapporto è costruttivo, anche se vogliono rispettare l’omogeneità del cerimoniale. Le note della celebre canzone di Antonello Venditti possono condizionare l’operato degli arbitri? E’ assurdo solo pensarlo.
Tensione con la Lega per la questione inno mentre allo Stadium c’è più flessibilità