Zaniolo respira punta il Milan
L’infortunio riportato a Torino non è grave Il ginocchio ha retto: c’è una lieve distorsione, ora va gestito. Nicolò vorrebbe già giocare col Napoli
Nico, la risonanza è domattina. «No, andiamo subito». E’ stato Zaniolo, domenica sera, a chiedere alla Roma di organizzare immediatamente l’esame strumentale per annientare il senso d’ansia che lo aveva avvolto dopo l’infortunio dello Juventus Stadium. E così, una volta atterrato a Fiumicino, è andato immediatamente a Villa Stuart, la clinica dove si era operato la prima volta, in compagnia del padre Igor. Il responso è stato incoraggiante: il ginocchio sinistro ha riportato una piccola distorsione, con un lieve versamento, ma in sostanza ha retto al primo vero trauma riportato in una partita.
DIECI GIORNI. Mourinho spera di recuperarlo già per il Napoli, dopo avergli fatto saltare la trasferta di Conference in Norvegia, ma più ragionevolmente lo avrà la domenica successiva contro il Milan, nel terzo scontro diretto di questo ciclo di fuoco. Secondo questa prognosi, dunque, Zaniolo perderebbe “solo” tre impegni: oltre al Bodo/Glimt e al Napoli, rinuncerà al turno infrasettimanale contro il Cagliari.
FRENATA. Certo l’inconveniente complica il piano di decollo, che anche i primi minuti di Juventus-Roma avevano in qualche modo annunciato. Come nel derby contro la Lazio, Zaniolo sembrava tornato a livelli di condizione atletica quasi ottimali: quando partiva in velocità, con i suoi cambi di ritmo improvvisi, non lo fermava nessuno. Ma è stato proprio dopo un contrasto che, scivolando, ha sentito il dolore determinato dalla torsione innaturale del ginocchio. Temendo comprensibilmente l’inizio di un nuovo incubo, ha provato a correre per altri due o tre minuti e poi si è arreso, lasciando spazio a El Shaarawy. E’ stato lui a chiedere il cambio. Un gesto di autoconservazione e anche di rispetto per la squadra, che aveva bisogno di un giocatore integro e sereno per recuperare il gol di svantaggio.
PROTOCOLLO. Dopo aver lasciato Villa Stuart, intorno alle 4 del mattino, Zaniolo è andato a riposare più tranquillo. E già ieri ha cominciato le terapie per riprendere la marcia il prima possibile. Per la gestione della convalescenza è stato interpellato anche il professor Fink, il chirurgo che gli ha ricostruito il secondo ginocchio. Inoltre i Friedkin vorrebbero che il giocatore fosse visitato a St. Moritz, nella clinica svizzera di loro fiducia, dove lavora il professor Georg Ahlbaumer: gli avevano suggerito di rivolgersi a lui dopo il secondo incidente. L’obiettivo è trovare una soluzione definitiva al problema, per evitare che Zaniolo si fermi ancora.
SODDISFAZIONE. Molto è stato già fatto in realtà, in termini di prevenzione. Il lavoro di rieducazione e di potenziamento che Zaniolo ha completato nei duri mesi di distanza dal campo ha evitato che il ginocchio cedesse di nuovo. Quello dello Stadium, in fondo, è il primo infortunio stagionale e non è neppure così grave. Ma la Roma non vuole correre rischi. E domenica sera, fino alla visita del dottor Manara che ha subito escluso lesioni serie, in tanti hanno tremato.
Molto spaventato, ha voluto sottoporsi agli esami di notte, subito dopo la gara