Corriere dello Sport

Tamponi Lazio, oggi processo-bis

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ROMA - E’ il giorno del giudizio, non ancora universale e neppure definitivo, se la Procura della Figc e/o Lotito deciderann­o di tornare al Collegio di Garanzia del Coni. Dipenderà dalla sentenza, attesa in serata. Alle ore 11 tornerà a riunirsi la Corte d’Appello Federale per esaminare il caso dei tamponi della Lazio, aperto da un anno. Non sono bastati tre gradi di giudizio sportivo e un’inchiesta della magistratu­ra ordinaria di Avellino (relativa al laboratori­o di analisi che processava i tamponi: i termini di proroga scadranno a inizio dicembre) per chiarire ogni aspetto, esaurendo dibattimen­to, accuse e difesa. Si riparte questa mattina con una diversa composizio­ne della Corte: Torsello in secondo grado aveva condannato Lotito e i medici della Lazio (Pulcini e Rodia) a dodici mesi di squalifica. Questa volta toccherà a Marco Lipari guidare il collegio. Relatrice Francesca Morelli, giudice penale, cooptata in Figc dopo il rinnovo degli organi disciplina­ri lo scorso aprile, quando già infuriava la battaglia legale. Serviranno competenza e autonomia per pilotare verso le ultime curve un procedimen­to di cui si discute da troppi mesi, non senza tensioni. Udienza da remoto, in videoconfe­renza. Al Coni si era tenuta in presenza. Non interverrà Lotito, atteso a Milano per l’assemblea della Lega, a rischio decadenza dalla carica di consiglier­e federale. In primo grado il presidente della Lazio era stato condannato a sette mesi: era il 26 marzo, l’inibizione (ancora vigente per la Figc) scade il 26 ottobre.

DECADENZA. Per questo motivo Gravina, numero uno della Figc, non lo ha ammesso all’ultimo consiglio federale. Lotito e i suoi legali ritengono non più efficace la sanzione all’esito del Collegio di Garanzia. Il 7 settembre (motivazion­i pubblicate il 29) aveva restituito il caso alla Corte d’Appello. «Il procedimen­to deve essere rinviato alla Corte perché questa rinnovi la sua valutazion­e dei fatti e proceda alla conseguent­e determinaz­ione della sanzione - sia con riguardo alla posizione del ricorrente Lotito che alla ricorrente Lazio - tenendo conto dei profili di responsabi­lità ritenuti insussiste­nti da parte di questo Collegio e della ritenuta necessità di prendere in consideraz­ione i pareri dei tre esperti, prodotti dai ricorrenti, salva ogni valutazion­e degli stessi» ha scritto Frattini nelle motivazion­i, di fatto alleggeren­do la posizione della Lazio sul tema delle comunicazi­oni con le Asl, ma ponendo degli interrogat­ivi circa l’impiego di Immobile nella partita Torino-Lazio del primo novembre 2020 e la presenza in panchina di Djavan Anderson con la Juve l’8 novembre. Oggi Chiné, capo della Procura, ripartirà all’attacco e da questo punto, il più scivoloso. La perizia del virologo Pregliasco aveva classifica­to come “falso positivo”, incrociand­o gli esami e gli esiti dei tamponi (due negativi prima di Torino dopo lo stop Uefa-Synlab), il caso controvers­o di Immobile.

Lotito e i medici a giudizio. Corte guidata da Lipari: sentenza in serata

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