«Passo indietro per la Fiorentina»
«Dobbiamo essere più concreti anche se la prestazione c’è stata»
Una brutta Fiorentina, un passo indietro per la prima volta dopo otto partite. Lo dice la sconfitta, ma lo dice soprattutto il modo in cui questa sconfitta è arrivata al Penzo contro un avversario che ci ha messo il cuore e la scaltrezza necessaria per sfruttare le pecche della squadra viola. Di impostazione, di gioco, di soluzioni individuali e collettive. Vincenzo Italiano è d’accordo in parte: al tecnico siciliano la Fiorentina è piaciuta ed è mancata nella cosa che è... mancata non soltanto ieri sera.
NON TUTTO DA BUTTARE. «Un passo indietro - ha detto - perché l’abbiamo persa, perché ci tenevamo a ripartire dopo lo stop contro il Napoli, però dal punto di vista dello sviluppo ci siamo stati, eppure non riusciamo a fare quello che vogliamo negli ultimi 15-20 metri. Abbiamo iniziato con ordine mantenendo il controllo, senza tuttavia essere incisivi com’è stato il Venezia nell’unica disattenzione nostra in difesa. Bravi loro. Noi abbiamo fatto la partita qui e non è facile, però ripeto non siamo bravi a sfruttare ciò che creiamo. Al mezzo errore veniamo puniti: contro la Fiorentina adesso è così. Venire a Venezia e avere la gara in mano per 96 minuti già è tantissimo, poi serve metterla dentro perché le occasioni le abbiamo avute. Peccato. Ma mancano trenta gare, è lunga, e sarebbe stata lunga anche se avessimo vinto».
La mancanza di incisività in attacco porta inevitabilmente il discorso su Vlahovic. Italiano non ha dubbi. «Penso ci si debba abituare a queste situazioni - ha aggiunto con riferimento alla situazione che sta vivendo l’attaccante serbo – e ognuno di noi deve essere bravo a isolarle e pensare solo al campo. Si diventa uomini forti e giocatori di valore anche in queste situazioni. Dusan ha lottato, ma non riusciamo a servirlo e di questo ne sono dispiaciuto. Dobbiamo lavorarci sopra». Ancora sui singoli e sull’espulsione di Sottil. «Volevo sostituirlo, però stava ancora spingendo e lo vedevo pimpante. Poi, l’ingenuità. Non riusciamo
RAMMARICO PER DUSAN.
a capire quanto sia pesante l’inferiorità numerica». Amrabat regista. «Io ho visto un buon Amrabat. Nel primo tempo ha toccato un sacco di palloni. Nel centrocampo a tre penso sia il suo ruolo. Ha fatto quello che gli ho chiesto, deve cercare di verticalizzare di più. La Fiorentina ha giocato, ha creato, ci ha provato, poi se si racchiude tutto nel risultato è chiaro che il risultato è negativo, ma non mi voglio soffermare solo su quello. Ci è mancata la capacità di occupare tutti gli spazi. Chi è entrato? Con i cinque cambi è importante avere sostituiti che siano convinti di modificare le sorti dell’incontro. Non è sempre facile determinare. Dobbiamo crescere nelle rifiniture, nell’essere più concreti: cose che dopo otto giornate ancora non riusciamo a fare bene e ci sta, ma per il resto questa squadra sta facendo bene. I sudamericani non schierati? Avevano uno o due allenamenti al massimo e col gruppo avevamo preparato un certo tipo di partita. Sono situazioni che capitano. Per me la prestazione c’è stata comunque, ma è mancato il risultato».