Corriere dello Sport

«Passo indietro per la Fiorentina»

«Dobbiamo essere più concreti anche se la prestazion­e c’è stata»

- Di Francesco Gensini ©RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Una brutta Fiorentina, un passo indietro per la prima volta dopo otto partite. Lo dice la sconfitta, ma lo dice soprattutt­o il modo in cui questa sconfitta è arrivata al Penzo contro un avversario che ci ha messo il cuore e la scaltrezza necessaria per sfruttare le pecche della squadra viola. Di impostazio­ne, di gioco, di soluzioni individual­i e collettive. Vincenzo Italiano è d’accordo in parte: al tecnico siciliano la Fiorentina è piaciuta ed è mancata nella cosa che è... mancata non soltanto ieri sera.

NON TUTTO DA BUTTARE. «Un passo indietro - ha detto - perché l’abbiamo persa, perché ci tenevamo a ripartire dopo lo stop contro il Napoli, però dal punto di vista dello sviluppo ci siamo stati, eppure non riusciamo a fare quello che vogliamo negli ultimi 15-20 metri. Abbiamo iniziato con ordine mantenendo il controllo, senza tuttavia essere incisivi com’è stato il Venezia nell’unica disattenzi­one nostra in difesa. Bravi loro. Noi abbiamo fatto la partita qui e non è facile, però ripeto non siamo bravi a sfruttare ciò che creiamo. Al mezzo errore veniamo puniti: contro la Fiorentina adesso è così. Venire a Venezia e avere la gara in mano per 96 minuti già è tantissimo, poi serve metterla dentro perché le occasioni le abbiamo avute. Peccato. Ma mancano trenta gare, è lunga, e sarebbe stata lunga anche se avessimo vinto».

La mancanza di incisività in attacco porta inevitabil­mente il discorso su Vlahovic. Italiano non ha dubbi. «Penso ci si debba abituare a queste situazioni - ha aggiunto con riferiment­o alla situazione che sta vivendo l’attaccante serbo – e ognuno di noi deve essere bravo a isolarle e pensare solo al campo. Si diventa uomini forti e giocatori di valore anche in queste situazioni. Dusan ha lottato, ma non riusciamo a servirlo e di questo ne sono dispiaciut­o. Dobbiamo lavorarci sopra». Ancora sui singoli e sull’espulsione di Sottil. «Volevo sostituirl­o, però stava ancora spingendo e lo vedevo pimpante. Poi, l’ingenuità. Non riusciamo

RAMMARICO PER DUSAN.

a capire quanto sia pesante l’inferiorit­à numerica». Amrabat regista. «Io ho visto un buon Amrabat. Nel primo tempo ha toccato un sacco di palloni. Nel centrocamp­o a tre penso sia il suo ruolo. Ha fatto quello che gli ho chiesto, deve cercare di verticaliz­zare di più. La Fiorentina ha giocato, ha creato, ci ha provato, poi se si racchiude tutto nel risultato è chiaro che il risultato è negativo, ma non mi voglio soffermare solo su quello. Ci è mancata la capacità di occupare tutti gli spazi. Chi è entrato? Con i cinque cambi è importante avere sostituiti che siano convinti di modificare le sorti dell’incontro. Non è sempre facile determinar­e. Dobbiamo crescere nelle rifiniture, nell’essere più concreti: cose che dopo otto giornate ancora non riusciamo a fare bene e ci sta, ma per il resto questa squadra sta facendo bene. I sudamerica­ni non schierati? Avevano uno o due allenament­i al massimo e col gruppo avevamo preparato un certo tipo di partita. Sono situazioni che capitano. Per me la prestazion­e c’è stata comunque, ma è mancato il risultato».

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GETTY José Maria Callejon, 34 anni, in duello con Ridgeciano Haps (28)

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