Giannis dalla fame al trono NBA
Il campionato scatta con Antetokounmpo (MVP della scorsa stagione) campione in carica e ancora favorito con i suoi Bucks Povero, cresciuto ad Atene con la paura dei neonazisti di Alba Dorata a caccia di immigrati, mangiava pane e croissant per sopravviver
«Signor Tzikas, ci aiuti, ci vogliono cacciare di casa: non abbiamo soldi per pagare l’affitto!», aveva gridato Giannis entrando correndo nel bar Kivotos, un piccolo locale del quartiere Sepolia, ad Ovest di Atene. Agli Antetokounmpo avevano chiesto 250 euro al mese, 50 in più del pattuito: non ce l’avrebbero mai fatta.
Il signor Tzikas aveva guardato quel ragazzino alto e spaurito con un misto di pietà e rabbia, visto che a Giannis e ai suoi fratelli era solito comprare spesso da mangiare. Rischiando parecchio. Perché Sepolia era la roccaforte di Alba Dorata, il partito di estrema destra greco che nel 2014 in quel quartiere ottenne il 20,7% di voti; nel 2020 è stato riconosciuto come “organizzazione a delinquere”, ma allora spadroneggiava in quella zona malandata ateniere, avendo come principale attività quella della caccia agli immigrati, soprattutto se neri.
FAVOLA. Tutto questo Giannis Antetokounmpo non l’ha dimenticato. Come in una favola, quel giovane che si faceva accompagnare da un compagno di squadra del Filathlitikos a prendere l’autobus linea 732 perché al capolinea di piazza Attiki c’erano i neonazisti ad attendere gli immigrati per picchiarli, oggi è il giocatore più dominante della NBA.
Il campionato americani scatta oggi, e lui è diventato il numero 1: campione del 2021 con Milwaukee, MVP delle ultime finali, ancora una volta favorito per la caccia al titolo.
70 ANNI. Saperlo guadagnare in questa stagione oltre 39 milioni di dollari dimostra che le favole esistono davvero. Perché, nato ad Atene nel 1994 da immigrati nigeriani arrivati in Grecia nel 1992, tre fratelli che come lui sono diventati giocatori, Antetokounmpo come tutta la famiglia era più che povero: aveva fame. Quando era poco più che un ragazzino si sottopose per la prima volta a delle analisi del sangue complete. Il risultato fu sconvolgente: le analisi corrispondevano a quelle di un uomo di 70 anni. Per problemi di fegato, e perché mangiava così poco da reggersi a malapena in piedi, nutrendosi solo di pane e croissant che il padrone di quel piccolo bar regalava a lui e ai fratelli.
Per guadagnare qualcosa e aiutare i genitori vendeva orologi e borse per le vie di Atene, con la paura di essere aggredito dai membri di Alba Dorata.
Intanto però cresceva, così come cresceva la sua passione per il basket. Passato dalle giovanili del Filathlitikos alla serie A2, fu impossibile per chiunque non notare il suo talento e il suo fisico. Pattuglie di scout della NBA si recavano ad Atene per assistere alle sue partite, che lui dominava con una facilità sorprendente.
BUCKS. A spuntarla furono i Bucks: chiamato con il n.15 al draft del 2013 (anno in cui ricevette la cittadinanza greca) da allora Giannis è cresciuto in tutto: alto 2,11,con una apertura di braccia di 2,22 metri (!), si è trasformato in The Greek Freak, senza mai dimenticare la famiglia e le sue origini: sino al 2018 ha vissuto in un appartamento con la madre, uno dei suo fratelli e la fidanzata. E tutto questo dopo aver firmato un contratto da 100 milioni di dollari...
Da anni dovunque vada, porta con se la bandiera della Grecia, tanto da far vomitare a Nikólaos Michaloliákos, leader di Alba Dorata, parole ignobili: «Se a uno scimpanzé dello zoo danno una banana e una bandiera, si può per questo definire greco?».
Aveva le analisi del sangue di un 70enne Adesso guadagna 39 milioni di dollari
ANTEFATTO. Questo è il finale, per ora. Ma come ogni bella storia che si rispetti, anche la sua ha un antefatto che lui stesso ha raccontato. Questo. «Ero molto giovane. Sono entrato in un supermercato per comprare qualcosa da mangiare alla mia famiglia. Un uomo del mio stesso quartiere, che era in fila dietro di me alla cassa, si offrì di pagare il conto. Però mi chiese un favore: “Fammi un autografo”. Io gli risposi: “Va bene, ma conservalo bene, perché un giorno diventerò molto famoso”. Dove firmai? Sulla ricevuta del supermercato».