Fognini: Jannik ha sbagliato con quel no ai Giochi
Se si guarda indietro, ha detto in un'intervista a RTL, Fabio Fognini si vede quasi alla fine del suo viaggio sportivo. Il bilancio è più che positivo. «Devo dire che ho realizzato almeno il 90% dei miei sogni nel cassetto» ha spiegato il ligure, primo italiano a conquistare un Masters 1000. Quel trionfo, a Montecarlo la domenica di Pasqua del 2019, l'ha reso anche il primo azzurro in Top 10 dai tempi di Corrado Barazzutti e ha aperto la strada alla generazione d'oro del tennis maschile italiano.
MESSAGGIO A SINNER. Oggi c'è grande attenzione intorno a Matteo Berrettini e
Jannik Sinner, che potrebbero illuminare la prima edizione italiana delle Nitto ATP Finals, a Torino dal 14 al 21 novembre. La competizione interna non è un fattore, ma un messaggio per il ventenne di Sesto Pusteria ce l'ha. «Ho sempre detto che più siamo e meglio è. Nella mia carriera ho spesso sbagliato e fatto 'mea culpa', però ho sempre detto quel che penso. E credo che Sinner abbia sbagliato a non andare alle Olimpiadi».
IL FUTURO. Nel futuro di Fognini c'è ancora il tennis, con un approccio diverso. «Negli USA ho avuto la conferma che fisicamente sto bene e il mio livello di gioco c'è ancora. I risultati mi tengono il fuoco dentro acceso, ma il ranking non è più un obiettivo principale». Non ci sta, però, a passare per iracondo. «Nel lavoro mi trasformo, perché cerco di farlo nel migliore dei modi e, se non ci riesco, mi arrabbio. Chi mi conosce, sa come sono. Sono un ragazzo a cui piace stare con gli amici. Sono tranquillo, vivace, giocherellone. Ovviamente la mia famiglia ha la priorità su tutto». Con questa carica, è pronto a rimettersi in gioco. «Voglio ancora fare un bel risultato prima di salutarvi. C'è ancora la stagione da concludere e poi ci si preparerà per l'Australia».