Corriere dello Sport

Con l’aria che tira Allegri si affida al gioco redditizio esaltando il modulo “9-1” tanto caro a Fabio Capello Gli juventini snob e gli estetisti stavolta s’accontenta­no di vincere e sperare QUESTA JUVE, UN’UTILITARIA IN ATTESA DI TORNARE FERRARI

- Paolo Ceratto, gmail.com di Italo Cucci

Caro Cucci, partita maschia e giocata a viso aperto da entrambe, ma la Juve ha fatto un gol e la Roma no. Come gioco, forse meglio la squadra capitolina che è ben organizzat­a. E Mancini (calciatore) si candida a succedere a Bonucci come il difensore che imposta. All’11’ Mourinho chiama Zaniolo e gli bisbiglia qualcosa dopo due sue discese che avevano evidenziat­o quanto facile fosse per il romanista affondare nella metà campo juventina… ma poi... l’infortunio con la sfortuna che scombina i piani offensivi gialloross­i. Allegri riesce così a non farsi segnare; si è ripreso la Juve a modo suo con la prestanza atletica di Kean e facendo “rinascere” De Sciglio, Bentancur e Bernardesc­hi - scusate se è poco. Poi lo scandalo da campetto “rigore su gol è gol” ma l’arbitro che non è in buona serata aveva già fischiato e il gioco era quindi fermo. Veretout rovina una prestazion­e brillante calciando dove Szczesny arriva, ma dei giocatori che erano già entrati in area e quindi il rigore andava ripetuto. Secondo tempo e la Juve che arranca; Cuadrado non sta in piedi ma non viene sostituito così anche in 10 (con altri cambi) la Juve la sfanga per il terzo 1-0 di fila. Applausi ad entrambe le squadre e una sfilza di cartellini gialli con un richiamo verbale a Mou che sbraita. Domenica se la deve vedere con il Napoli e sarà una altra bella sfida come quella che vedrà l’Inter giocare con una Juve in crescita di risultati.

Caro amico, nonostante certe sue prese di posizione irritanti e banali errori (dei quali si è scusato) non posso non applaudire Allegri, un allenatore che sta facendo il “mio” calcio vituperato (sempre meno) dagli estetisti e amato dai tifosi, anche quelli snob. Ho sentito Mourinho (gran signore) sottolinea­re il contropied­e juventino, lui che se n’è servito per lo storico Triplete nerazzurro; ho sentito Zazzaroni parlare di nove bianconeri a difesa dell’1 a 0 e mi si è gonfiato il petto, mettendomi a rischio di far la fine della rana che imitava il bue e scoppiò. E Fedro commentò: “Quando gli uomini piccoli vogliono imitare i grandi, finiscono male”. Ma io non voglio certo imitare Fabio Capello che da una vita mi ha suggerito il modulo più efficace: il 9-1. Ce l’ho nel sangue, e basta. Giorni fa ho presentato un mio libro a Pantelleri­a con Fabio, qui venuto a cogliere i frutti dell’autunno e l’ultimo tocco d’estate; e l’ho pregato di raccontare all’attentissi­mo pubblico le sue vittorie e il suo insolito modulo: il 9-1 - non bisognoso di particolar­i spiegazion­i, semmai di una squadra compatta all’uopo istruita - ha riscosso un enorme successo soprattutt­o fra gli juventini cui il libro è dedicato (non a caso il titolo è “La favola della Juventus” con Platini e Ronaldo in copertina): hanno capito tutti l’attualità di un modulo emergenzia­le proprio per la Juve d’emergenza che Allegri si ritrova a gestire. Non avrei altro d’aggiungere se non un’annotazion­e del tutto personale: giorni fa mi sono comprato una Panda (tranquilli, amici miei, a Pantelleri­a non rubano automobili) e della vetturetta che piaceva tanto all’Avvocato (lui guidava la mitica 4x4) ho trovato questa definizion­e: “È caratteriz­zata da dimensioni e dotazioni essenziali, progettata per assolvere le più correnti funzioni del… gioco”. La Juve d’oggi è come una Panda. Un’utilitaria sicura. Non s’offendano i bianconeri (dal vertice alla base): prima o poi riavranno la loro potente e fascinosa Ferrari. Ne ho appena vista una tutta nera con gli interni bianchi: che libidine!

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GETTY L’esultanza domenica sera a fine partita dei giocatori della Juve

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