Dea show ma alla fine decide CR7
A Old Trafford l’Atalanta incassa un’amara sconfitta dopo aver dominato a lungo Pasalic e Demiral spaventano il Manchester United Poi, nella ripresa, i gol di Rashford, Maguire e Ronaldo
La doccia gelata dopo la grande illusione. L’Atalanta ha accarezzato per un tempo il sogno di sbancare l’Old Trafford. Ma dopo 45’ ai limiti della perfezione, la ripresa si è trasformata in una sorta di incubo ad occhi aperti, con il Manchester United che scappava e sfondava da tutte le parti. Con il passare dei minuti, resistere è diventato sempre più un miraggio. Anche perché, a differenza di Gasperini, Solskjaer ha potuto pescare abbondantemente dalla panchina, assicurandosi energie e forze fresche. Emblematico in questo senso chi è entrato nella ripresa tra i Red Devils: Pogba, Cavani e Sancho. Mentre l’Atalanta ha pagato l’ennesimo infortunio di questa stagione, con
Demiral costretto ad uscire dopo un tempo. Per comprendere meglio la “mezza” impresa nerazzurra, lo United solo un’altra volta nella storia della Coppa Dei Campioni era arrivato all’intervallo sotto 2-0: 25 aprile 1957, semifinale contro il Real Madrid. Allora, al 90’, era finita 2-2- Ieri sera, invece, i bergamaschi si sono fatti rimontare, complicandosi maledettamente la vita nel girone, divenuto in grande affollamento, con giochi aperti per tutti.
DELIZIA E POI CROCE. Eppure, come già sottolineato, fino a metà gara la bilancia era tutta dalla parte di Gasperini, scaltro nel disegnare la tattica e nelle scelte di formazione, ad esempio con Ilicic preferito a Malinovskyi. Lo sloveno, infatti, è stato il motore dei due gol nerazzurri: prima ha affettato la retroguardia inglese, allargando per Zappacosta, che ha poi servito l’assist a Pasalic e poi ha calciato il corner per l’incornata vincente di Demiral. Peccato che il suo fiato sia finito troppo presto, tanto che un suo passaggio sbagliato ha permesso a Bruno Fernandes di pescare Rashford tutto solo davanti a Musso.
LUCE SPENTA. In quel momento, la gara è definitivamente girata. L'Atalanta compatta, attenta, pronta al sacrifico è di fatto scomparsa, lasciando spazio a una formazione timorosa e preoccupata. I tanti, troppi errori nei disimpegni hanno alimentato la furia dei Red Devils, apparsi fino a quel momento solo un gruppo di campioni che giocavano per conto proprio. I nerazzurri hanno pagato caro l’infortunio di Demiral, costretto ad uscire per un guaio muscolare. Al suo posto, infatti, è entrato Lovato, all’esordio assoluto in Champions, che ha mostrato tutta la sua esperienza. E’ stato lui a rimediare il primo di tre gialli nel giro di 2’, che hanno fatto capire come il muro ospite stesse ormai cedendo.
ODORE DEL SANGUE. Lo United, infatti, ha cominciato a sferrare una serie di cazzotti che hanno via via affievolito la resistenza e la fiducia degli uomini di Gasperini. Eppure Zapata e subito dopo Malinovskyi hanno anche avuto la chance di ricacciare sotto gli avversari. De Gea, però, ha detto no. Musso, invece, dopo aver messo tante pezze, senza colpe, ha dovuto capitolare. Il pari di Maguire ha dato l'immagine ideale di una retroguardia che aveva ormai perso distanze e meccanismi. E con l’odore del sangue che ha riempito le sue narici, è stato poi Ronaldo ad affondare l’Atalanta. Salvando anche Solkjaer, visto che all’intervallo (dopo aver pure tenuto fuori Pogba) la sua panchina stava traballando come non mai.