Corriere dello Sport

Micidiale Bayern il finale è tutto suo

Il Benfica lotta, va a sbattere anche su Neuer poi crolla mentre comincia a credere nell’impresa Dopo due reti annullate e due pali Sané sblocca al 70’, ed è goleada

- Di Lorenzo Scalia ©RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Al da Luz passa il Bayern Monaco. Già, il Benfica ha accarezzat­o l’idea di strappare un punto al Bayern per più di un’ora, dopo aver messo sotto il Barcellona qualche settimana fa. Niente sorpresa bis. I tedeschi senza Nagelsmann influenzat­o - vincono per 4-0 con uno sprint nel finale: Sané sblocca la sfida al 70’ e gli altri gol arrivano a valanga nel giro di un quarto d’ora. Per Lewandowsk­i e soci è praticamen­te fatta perché mettono un piede mezzo negli ottavi di finale vincendo una gara dominata dall’inizio alla fine. Si tratta del terzo successo su tre. I 9 punti, quindi, sanno quasi di sentenza dato che il Benfica resta fermo a 4 punti e il Barcellona ha appena mosso i primi passi, salendo a quota 3 punti.

A SENSO UNICO. Il punteggio che va in archivio rispecchia l’andamento della contesa. E’ stata una partita a senso unico anche se tutti i gol sono arrivati nella seconda parte della ripresa. Una scarica di proiettili e via. Eppure il Bayern ha provato fin da subito a segnare, ma la porta del Benfica sembrava stregata, impossibil­e da bucare. Nel primo tempo il migliore in campo risulta Vlachodimo­s, un muro. Bravo nelle uscite a valanga e sulle palle alte. A tenere il punteggio fermo ci hanno pensato anche la Var (due gol annullati) e due legni colpiti da Pavard e Lewandoswk­i all’inizio del secondo tempo. Il Benfica, finché ha potuto, ha fatto quello che doveva fare davanti ad una squadra oggettivam­ente più forte. Traduzione: difesa a testuggine e qualche ripartenza niente male. La migliore occasione per i padroni di casa capita a Nunez che scatta in contropied­e, difende il pallone in area spalle alla porta, si volta e calcia a giro trovando la risposta in corner di Neuer a mano aperta. Prima e dopo tantissimo Bayern.

CHE POKER. Il classico episodio accende la partita al minuto 70: succede quando Sanè calcia una punizione dal limite alla Messi. Precisa, potente e imparabile. Che vale lo 0-1 sul tabellone. Passano dieci giri d’orologio ed Everton realizza un goffo autogol di testa, nel tentativo di intercetta­re un cross. Una fucilata aerea spegne la luce. Già, il Benfica si scarica, molla mentalment­e e paga la stanchezza accumulata a correre dietro ai giocatori del Bayern. Lewandowsk­i firma un tris facile facile, di seguito Sanè cala il poker e la doppietta personale, sfruttando l’assist di Gnabry, letteralme­nte impossibil­e da fermare quando mette il turbo.

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GETTY Sané e Lewandowsk­i, abbraccio dentro la rete del Benfica

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