Inter, nuova energia Vidal
Re Artù tornato titolare dopo sette mesi ha dimostrato a Inzaghi di poter essere un’arma in più anche in alternativa a Calhanoglu
Il gol pesante in Europa è stato il sigillo alla ritrovata condizione del cileno che ora si candida per la Juve
Meglio tardi che mai, Vidal si sta riprendendo il tempo perduto. Gol pesantissimo, due sere fa, a guarnire una partita – e un periodo – da guerriero in servizio permanente effettivo. E sempre più dentro l'Inter. Finalmente inserito nell'ingranaggio, il cileno. Da “guastatore” a provvidenziale, il passo è breve. Re Artù è tornato, a sette mesi dall'ultima maglia da titolare ha giocato da leader una partita che aveva importanza capitale per il futuro europeo dell'Inter. E lancia fin d'ora la sfida alla Juve, che in campionato si sta avvicinando.
RIVINCITA. Una svolta in piena regola, al punto da tracciare una riga sul recente passato. «Questo è il vero Vidal», ha spiegato dopo il 3-1 allo Sheriff. In coda a due mesi di stagione in cui Inzaghi ha fatto a meno di lui per tre partite, problemi muscolari inseriti però in un avvio da protagonista. Già alla prima giornata, gol e assist contro il Genoa. Quando la nuova Inter si stava svelando. Tra un Dzeko goleador e l'unica magia con la casacca nerazzurra di Calhanoglu. L'idea definita di Inter parte anche da Vidal. Per un anno di rivincita, dopo le difficoltà della prima stagione che pure ha avuto Conte – già allenatore del cileno alla Juve – come condottiero. Poi, a stretto giro, il pallone coi giri contati che Vidal serviva a Darmian propiziando il gol di Correa nel finale a Verona. Un gesto tecnico, nel secondo atto di questo campionato, reso facile da un giocatore che di qualità ne può distribuire molta. Proprio per questo lui e Dzeko, contro lo Sheriff, si sono trovati con il feeling che occorre in casi del genere. Combinazioni, idee, spunti. Tutto per costruire il 3-1 salvifico - e pure stretto per Inzaghi - di San Siro, con l'Inter aggrappata alle speranze di qualificazione. E' mancato anche Vidal, nella fase di digiuno europeo interista. Ma ora ci sono i margini per rimettersi in carreggiata. Dzeko ha restituito il favore dell'assist ad Arturo, nella notte di Champions League. Lo stesso terreno in cui poco meno di un anno fa, tra sbandamenti e tremori, l'Inter veniva infilzata dal Real Madrid pagando anche l'espulsione scellerata di Vidal per proteste. Così, dopo Inter-Atalanta dello scorso 8 marzo, il posto in campo lo ha avuto solo da subentrato. E ha chiuso col suo minor numero di presenze in una stagione, da quando gioca in Europa.
GERARCHIE. Adesso anche sulle gerarchie di Inzaghi in mezzo al campo, aleggia un grande interrogativo. Che parte dalle condizioni di Calhanoglu – ieri l'Inter non si è allenata, il turco verso la Juve dovrebbe comunque recuperare – e arriva al rendimento di Vidal. Decisivo già lo scorso gennaio, a San Siro, quando la squadra dominava il derby d'Italia. E, di fatto, sfilava ai bianconeri lo scettro tricolore dopo nove anni consecutivi. La rincorsa dell'Inter, in quel caso, era già partita. Quella di Vidal a una maglia da titolare è in corso a suon di buone prestazioni. Con vista su una partita più speciale che mai.