Per l’ultima di Valentino ferme le suore e volano le Frecce
Attesa, emozione e grandi preparativi per ringraziare l’idolo di tutti: Rossi 46 Il convento vicino a Tavullia rinvia di un’ora le preghiere. E sul cielo di Misano le acrobazie tricolori
Cosa ha rappresentato Valentino Rossi per tutti noi ce lo diranno i libri, gli spot, i film, le serie tv, i passaparola dai genitori ai figli, o forse ai nipoti, un flusso di velocità che diventerà racconto e parola. C’è però ancora la realtà da vivere, e nessuno vuole arrivarci impreparato.
A Misano, domenica, per l’ultimo gran premio italiano del Dottore, ci saranno anche le Frecce Tricolori. Nove velivoli MB-339PAN passeranno sulla griglia di partenza del Gran Premio del Made in Italy e dell'Emilia-Romagna. L’ultima volta che le Frecce avevano sorvolato un circuito di MotoGp era il 2018, al Mugello. Questa volta saranno lì apposta per lui, per Vale. Andrea Albani, direttore del Misano world circuit, ha fatto sapere che quello del week-end «sarà un evento di portata mondiale, indimenticabile per chi sarà qui fisicamente in circuito, ma anche per chi lo vedrà in tv». Ma quello che sta succedendo è qualcosa di prodigioso.
TRIBUNE. Tra le tante, una frase di Flavio Fratesi, il presidente del Fan Club Valentino Rossi, dà l’idea di cosa avverrà: «Anche le suore di un convento vicino a Tavullia hanno spostato l’ora delle preghiere dalle 14 alle 15». Nessuno vuole perdersi l’evento. Sul circuito romagnolo le tre tribune dedicate a Valentino allestite lungo le curve Brutapela, Brutapela 2 e Brutapela Gold (tutte sold out da diversi mesi) saranno dipinte di giallo. Giallo shock, giallo emozione, giallo che poi è il colore che ha illuminato anni di grande passione verso Valentino.
«La volontà è quello di creare una coreografia non solo statica ma anche dinamica, l'abbiamo già provata e il risultato è davvero molto bello».
Indiscrezioni parlano di bandiere-quadro (cioè bandierine con tanto di cornice autografata) e cappellini gialli, gadget che il fan club ha deciso di distribuire in omaggio ai tifosi del Dottore. Lo fanno a ogni mondiale, ma questa volta sarà diverso. «Per l'ultima gara a Valencia ci stiamo ancora organizzando, per ora siamo impegnati su questa gara. E' anche un modo per non pensare al suo addio alle corse».
FUTURO. In realtà l’onda lunga di Valentino attraverserà il tempo, lo spazio, il suo ritiro, l’età, tutto quanto. L’intenzione, fa sapere Fratesi, è quella di continuare a tifare per il campione anche in sua assenza. «Quest'anno dopo aver allestito le tribune per il Gp in Austria, almeno quattrocento persone sono venute a chiederci di continuare anche il prossimo anno. Sono convinto che almeno due o tremila persone per ogni circuito le troveremo tranquillamente in futuro».
Forza Vale anche «senza lui in pista». Se non dà questo il senso di immortalità, allora cosa? Fratesi la spiega così: «Vale avrà un team in MotoGp e poi ci sono i piloti dell'Academy che hanno bisogno del supporto. Il patron della MotoGp, Carmelo Ezpele
Tifosi in fibrillazione tra bandiere-quadro cappelli in volo e tre curve giallo shock
ta, ci ha detto che gli piacerebbe che il colore ufficiale della MotoGp fosse il giallo».
Da tre anni non vince, ma questo ormai conta poco. Valentino Rossi ha generato mito, leggenda, culto. Forme di religiosità su due ruote. «Abbiamo triplicato i tesseramenti in questi ultimi anni e non è che in pista ci sono stati risultati eclatanti. Si è passati dai 6 mila del 2007-2008 ai 18 mila di adesso. E' una cosa abbastanza strana nello sport ma Vale va oltre».
CHAPEAU. Non sembra una gara, e questa è l’unica nota stonata del week-end romagnolo. Tutti a parlare di esibizione, di show, di spettacolo. E la gara dov’è? Anche questo però, in fondo, denota il senso di una fine. Sono già pronti i cimeli, le memorabilia, un’azienda sta realizzando un progetto in realtà aumentata con la storia di Valentino, e poi racconti, filmati. Ma domenica undicimila appassionati si toglieranno un borsalino (giallo, of course) al passaggio di Valentino Rossi. L’hanno chiamata “Tanto di cappello Vale”, “chapeau”, il messaggio della coreografia messa in piedi per lui.