Dybala, l’Inter nel mirino ma partirà dalla panchina
Dybala vede l’Inter. La Joya va finalmente di corsa e si prepara a tornare tra i convocati per la super sfida di San Siro. Ha saltato la Champions, dopo la Roma, ma non ha perso tempo, si è allenato da solo e ha ormai superato l’elongazione muscolare alla coscia sinistra che lo ha tenuto ai box più del previsto, per quasi un mese. «Da domenica in poi potrà mettere minutaggio e giocare le partite che porteranno alla prossima sosta» aveva annunciato Massimiliano Allegri prima della trasferta in casa dello Zenit San Pietroburgo e così andrà. Paulo ripartirà dalla panchina e piano piano rialzerà i giri del motore; fondamentale non correre rischi e fondamentale il suo recupero per una Juve che ha ritrovato sè stessa e i risultati, come testimoniano le sei vittorie consecutive tra campionato e coppa. In attacco, per il momento, toccherà ancora verosimilmente a Morata e Chiesa, ma Max può sorridere per l’impatto finalmente decisivo dalla panchina di Kulusevski, che può schiudere qualcosa di più importante allo svedese, così come la conferma della crescita di De Sciglio e il recupero di Arthur, che può diventare un’alternativa preziosa nelle rotazioni di centrocampo. L’incrocio con i nerazzurri è un’altra tappa della rincorsa scudetto e Allegri ritroverà Cuadrado (entrato nella ripresa per mezz’ora a San Pietroburgo), Danilo e Chiellini: tutti e tre sono pronti a tornare titolari.
CR... CIAO. Il capitano, intanto, è tornato a parlare dell’addio di Ronaldo, avvenuto a stagione già iniziata, riconoscendo l’impatto che la sua partenza ha avuto sul gruppo. «È andato via il 28 agosto, sicuramente per noi sarebbe stato meglio fosse andato via prima per prepararci... - racconta ai microfoni di Dazn - È un qualcosa che abbiamo pagato. Difficile da metabolizzare? No, però uno choc te lo crea e lo abbiamo pagato in termini di punti nelle prime partite. Sarebbe stato meglio se fosse andato via il 1° agosto: avremmo avuto tempo per organizzarci e non si sarebbe pensato solo a quello; saremmo arrivati al campionato più pronti». Non è stato, in ogni caso, un fulmine a ciel sereno; c’era qualcosa nell’aria da tempo. «Che in estate potesse andare via l’avevo percepito, eravamo arrivati a un punto del rapporto in cui Cristiano aveva bisogno di nuovi stimoli e la squadra che giocasse per lui - prosegue Chiellini - Quando trova una squadra del genere è sempre decisivo, l’ha sempre dimostrato, anche alla Juve». I programmi di CR7 e del club bianconero però erano divergenti: «Alla Juve è in atto un programma di ringiovanimento - rileva Giorgio - È chiaro che, se fosse rimasto, sarebbe stato un valore aggiunto e l’avremmo sfruttato volentieri, però poteva anche starci che decidesse lui di ripartire da una squadra che pensasse più al presente e un po’ meno al futuro».
Chiellini: Ronaldo ha scelto di andare dove si punta di più al presente