Corriere dello Sport

CIRO A SECCO ORA LA LAZIO DEVE SUPERARSI

Gli uomini di Sarri ci hanno provato sino alla fine senza centrare il bersaglio e Sampaoli si porta via un pari d’oro I biancocele­sti fanno progressi ma Immobile non trova il colpo e il Marsiglia tiene nel finale: la qualificaz­ione si giocherà tra due se

- Di Fabrizio Patania ROMA

Niente scatto in avanti per Sarri. Si deciderà al Velodrome tra due settimane in un autentico dentro o fuori tra Lazio e Marsiglia, le due squadre più forti del girone di Europa League. Non male i francesi, terzi in Ligue 1. Palleggio, livello tecnico alto, i concetti predicati da Jorge Sampaoli, il discepolo di Bielsa che Lotito e Tare incontraro­no cinque anni fa a Roma aprendo un casting pazzesco per la panchina che avrebbero consegnato a Inzaghi. Non esiste un modulo codificato: l’OM copre il campo con il movimento a elastico degli esterni, variando in continuazi­one dalla difesa a quattro al sistema a tre. Uno sviluppo esasperato del modello prodotto dall’Atalanta di Gasperini. Anche la Lazio ha rischiato di finire nella trappola del tecnico argentino. Buona la scelta di giocare d’astuzia e d’attesa, aspettando l’attimo giusto per sbloccarla, senza consegnars­i e alzando il ritmo alla distanza. Non è bastato l’ultimo quarto d’ora, pieno di orgoglio, di pressing e di giocate: prodezza di Pau Lopez in uscita su Pedro, un colpo di testa fallito da Raul Moro. Immobile in avvio di ripresa si era divorato una buona occasione davanti all’ex portiere della Roma e poi aveva colpito la traversa. Per Ciro, innescato da Luis Alberto, anche un gol annullato per fuorigioco. La Lazio ha tirato fuori il meglio dopo l’intervallo e non va bocciata, tenendo conto del turnover e dei francesi. Tutto e subito non si può avere. Il Marsiglia è più forte di Galatasara­y e Lokomotiv, la qualificaz­ione resta aperta.

SOTTO RITMO. Per Sarri, ancora in fase di costruzion­e, non è sempliciss­imo giocare ogni tre giorni, cambiando metà formazione e conservand­o lo stesso livello di intensità. La Lazio è entrata in partita con le marce basse, senza ritmo, atteggiame­nto passivo o almeno lento. Mica facile esprimersi di nuovo sui livelli toccati con l’Inter. Sampaoli e il Marsiglia si sono presi il palleggio (61% all’intervallo) e il controllo del gioco. Costruzion­e a tre, fase difensiva a quattro. Milik riferiment­o offensivo con Payet in appoggio, l’ex romanista Under ad attaccare nella zona di Marusic, Lirola sistemato a sinistra per contrastar­e Lazzari, Peres terzino a fronteggia­re Felipe e centrale aggiunto di impostazio­ne. Dal 3-3-3-1 al 4-4-1-1, modulo più nitido, passando in alcune fasi dal 3-4-3. La Lazio ha scelto di non pressare, si è ritirata indietro, voleva colpire i francesi verticaliz­zando. Ci riusciva solo quando Lazzari, combinando con Felipe e Milinkovic, riusciva a sfondare. Strakosha ha risposto a Under smanaccian­do in angolo, Milik ha fatto venire solo una volta i brividi al suo ex maestro Sarri e Payet non ha colto l’attimo. Luiz Felipe e Acerbi hanno concesso pochissimo al polacco ex Napoli. Tutta la Lazio, senza accelerare o costruire pericoli, controllav­a bene i francesi.

ASSALTO. La partita è cambiata nell’ultima mezz’ora. Sarri ha sganciato Akpa Akpro, Luis Alberto e Pedro. Milinkovic e Felipe erano spompati dopo la serata super con l’Inter, Basic non era in partita e fatica molto nella costruzion­e del gioco. Lo spagnolo ex Roma ha aggiunto vivacità e l’ivoriano il suo passo, ma anche notevoli carenze tecniche, perdendo un paio di palloni che l’OM non ha capitalizz­ato come avrebbe potuto. Luis Alberto, invece, è entrato nel modo giusto, quasi a voler far ricredere l’allenatore, che lo ha costretto alla seconda panchina di fila. Sarri, lo ha spiegato, ora deve cercare risultati, consistenz­a ed equilibri difensivi. Gli ultimi due cambi, con Leiva per Cataldi e il baby Moro per Zaccagni, hanno permesso alla Lazio di trovare nuove risorse e la freschezza per alzare il ritmo e portare l’assalto. Non è bastato. Il Marsiglia ha barcollato senza mollare, blindato da Pau Lopez. Il gol è rimasto solo nell’aria. Quel finale, però, ha lasciato buone sensazioni. La squadra di Sarri, un po’ alla volta, sta crescendo. Sembra sulla strada buona.

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FOTONOTIZI­A Ciro Immobile (31 anni) ha provato a far male al Marsiglia ma poi (foto a destra) si è disperato per la grande chance sprecata davanti a Pau Lopez
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