Distorsione alla caviglia sinistra Pulgar salta 4 gare: un mese ko
Il cileno resterà fermo almeno contro Cagliari, Lazio, Spezia e Juve. Fino alla sosta. Avanti con Torreira
Il guaio alla caviglia sinistra nell’allenamento di mercoledì, gli esami ieri: l’infortunio che si è procurato Erick Pulgar è piuttosto serio ed è legittimamente ipotizzabile un’assenza che faccia saltare le prossime partite (Cagliari, Lazio, Spezia e Juventus) al centrocampista cileno da qui alla nuova sosta, prevista dopo la trasferta di Torino.
DISTORSIONE. «Gli accertamenti diagnostici - si legge nel comunicato del club viola - hanno evidenziato una distorsione di secondo grado con interessamento capsulo-ligamentoso. Il calciatore ha già iniziato il percorso terapeutico e le sue condizioni verranno rivalutate nel corso dei prossimi giorni». Distorsione, secondo grado e legamenti non sono termini che vanno d’accordo con velocità nei tempi di recupero, anche se il segnale indicativo arriverà con il passaggio dalle cure specifiche alla ripresa degli allenamenti sul campo: solo allora sarà possibile ipotizzare una data attendibile per il rientro di Pulgar, ma intanto l’assenza è certificata e Italiano nel ruolo di regista punterà su Torreira. Con Amrabat in alternativa.
GENEROSITÀ. Già, proprio Amrabat che il tecnico siciliano ha proposto a Venezia per scelta voluta in quel ruolo, approfittando del ritorno dal Sudamerica di Torreira e (soprattutto) Pulgar a ridosso della partita, ma questo colpo il tecnico viola ce l’aveva in canna non da lunedì e le parole dette prima e dopo la gara del “Penzo” ne sono la conferma. La scelta di Italiano ha riportato alla scorsa stagione, quando sia Iachini che Prandelli (che avevano Pulgar, ma non Torreira) si erano affidati ad Amrabat regista con risultati abbastanza modesti e attirandosi più di una critica, perché il centrocampista marocchino faceva (e fa) fatica a prendersi onere e onori nella costruzione del gioco non avendone caratteristiche specifiche: grande senso della posizione, forza fisica, capacità di lettura tattica a suo favore, mentre tempi, visione e geometrie gli giocano contro. Di sicuro, l’ex Hellas si è adattato ogni volta con apprezzabile generosità, però appunto i risultati sono stati quelli che sono stati e la crescita di Pulgar nel ruolo, nonché più che altro l’acquisto di Torreira - cercato, corteggiato e infine preso da Pradè - proprio per colmare una lacuna che si tramandava di anno in anno dentro la Fiorentina, faceva pensare ad una contesa circoscritta ai due sudamericani per il posto così delicato e fondamentale nel 4-3-3.
CONTINUITÀ. Ovviamente non sarà la riprova in Laguna a far cambiare idea ad Italiano: c’è dietro la volontà di creare giocatori intercambiabili all’interno del centrocampo e questa è la risposta al dubbio/domanda su Amrabat regista, perché il tecnico viola ama coinvolgere tutti, però poi va diritto al nocciolo della questione mettendo in cima l’interesse generale. Quindi, almeno fino a quando Pulgar non si sarà ristabilito, il destinatario principale di posizione e responsabilità da play-maker non può che essere Torreira. Serve una scelta nel segno della continuità, quanto mai necessaria in questo momento in cui la Fiorentina è chiamata a riappropriarsi dei concetti e dei movimenti che ne hanno esaltato il gioco nei primi due mesi di campionato.