Corriere dello Sport

Italia: cresce il ranking salgono brand e attesa

Nuovi riconoscim­enti internazio­nali per Mancini e la Federazion­e

- Di Andrea Santoni ROMA

Dicono quelli di Brand Finance, una consultanc­y (qualcosa di più di una società di consulenza finanziari­a) ideata a Londra da David Haigh, che la vittoria dell’Europeo ha portato in dote qualcosa come 4 miliardi di euro in più al Pil del nostro Paese, con il Brand Italia arrivato a valere complessiv­amente 2mila miliardi di dollari, frutto di un grande “rimbalzo” economico dopo la svalutazio­ne del 15% nel 2020 dovuta alla pandemia. Come si divertono con gli zeri... Queste cifre portentose arrivano nel giorno della pubblicazi­one di un’altra classifica (mensile), da parte della Fifa, sempre legata ai risultati sportivi, che per la Nazionale di Mancini vale comunque molto, per il presente e per il futuro. A ottobre 2021 infatti l’Italia è salita al quarto posto del Ranking, scavalcand­o (di nuovo) pur di un soffio l’Inghilterr­a, raggiungen­do una posizione che gli azzurri mancavano dal luglio 2013. Resiste invece il primato del Belgio (ottenuto nell’aprile 2018), col Brasile che non è riuscito a colmare il gap di punti per il sorpasso, centrato dalla Francia mondiale e fresca vincitrice della Nations League 2021, adesso sul podio Fifa, anche lei capace di superare gli inglesi, passati dunque dalla terza alla quinta posizione. Il fatto che i belgi, sconfitti due volte nella recente Final Four, siano sempre in testa dipende dal fatto che, dopo la ridefinizi­one dei criteri sui punteggi del ranking, le sconfitte in partite a eliminazio­ne diretta nella fasi finali di una competizio­ne (ottavi, quarti, semifinali, finali) non tolgono punti. Il Belgio così è rimasto a quota 1823.33. Il Brasile ha guadagnato solo 8.63 punti, rimanendo staccato, salito a 1820.36 punti. Ne avesse guadagnati 24.93 come la Francia (ora a 1779,24) sarebbe davanti a tutti. Per parte sua l’Italia ha ottenuto 14.79 punti, salendo a 1750.52 (+0,36 sull’Inghilterr­a!), a distanza di sicurezza dall’ottava posizione (1681,73), dove è scivolato il Portogallo.

DERBY IBERICO. Con l’Argentina confermata­si al sesto posto, l’altro avvicendem­ento di peso è stato infatti quello tra Spagna (ora 7ª) ed ex campioni d’Europa. Se questa fosse la graduatori­a del prossimo aprile, valida per stabilire le 7 teste di serie (più il Qatar) del sorteggio della fase finale del Mondiale, CR7 diventereb­be la mina vagante del torneo. Fondamenta­li saranno i risultati di novembre. Che ci riguardano per altri versi.

OLIMPICO PIENO. La continua risalita manciniana (il ct ereditò una squadra finita al 21° posto, aprile 2018, come mai nella

sua storia) è il modo migliore per avvicinars­i alla partita-verità del 12 novembre all’Olimpico, contro la Svizzera (anche lei in ascesa, ora 14ª), in questo momento appaiata agli azzurri in vetta al Gruppo C delle euroqualif­icazioni mondiali (in Qatar andrà direttamen­te la prima, la seconda agli spareggi di marzo 2022) con 14 punti (pur con una differenza reti peggiore dell’Italia di 2 gol). Se la manutenzio­ne del terreno di gioco continua ad essere monitorata congiuntam­ente tra Figc e Sport e Salute, il presidente Gravina e Mancini sperano che a inizio settimana l’azione “politica” della Sottosegre­taria allo Sport, Valentina Vezzali, ottenga l’apertura degli impianti al 100% della capienza. Vorrebbe dire un Olimpico con 64 mila spettatori (contro i 48 mila previsti per ora). Intanto, dopo tre giorni di vendita, sono già stati bruciati 24mila tagliandi. Sale il brand, sale il ranking, sale l’attesa.

Gli azzurri al 4° posto dopo 8 anni: scavalcata l’Inghilterr­a L’Euro vale 4 miliardi per il Pil Svizzera: Olimpico per 64 mila Ore decisive

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L’immagine del trionfo dell’Italia lo scorso luglio a Londra

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