La forza di Lucio ritorno da brividi
Spalletti a caccia del nono acuto contro la squadra a cui ha portato gli ultimi trofei, prima dell’epilogo con il caso Totti
Napoli è la città della gioia di Spalletti. Sì: a 62 anni ben nascosti sotto i muscoli di un fisico bestiale allenato quotidianamente con cura, il signor Luciano s'è inventato una squadra bella, vincente e ambiziosa nello spazio angusto di tre mesi di grande lavoro e soprattutto ha conquistato tutti, ma proprio tutti i tifosi. A cominciare da quelli più scettici e diffidenti per mere questioni televisive: sì, inutile girarci intorno, la fiction di Totti ha creato un partito anche lontano da Roma. Quella Roma che lui ha vissuto per sette stagioni, in due riprese, e che dopo la rottura dei rapporti con il capitano è diventata ostile nella stragrande maggioranza dei suoi abitanti giallorossi nonostante sia stato l'ultimo allenatore a portare un trofeo. Tre trofei. Il calcio e la vita sono così, nessun problema, e se domani all'Olimpico saranno ancora bordate di fischi come è già accaduto in occasione dei ritorni con l'Inter, toccherà a Spalletti trovare la melodia giusta: la nona sinfonia, la nona vittoria che gli consentirebbe di scrivere una nuova striscia record nella storia del club. Il suo Napoli, del resto, non è mica una fiction: è realtà.
LE AMBIZIONI. E allora, guerra e pace: la domenica di Roma-Napoli è così, sarà così. E sarà la terza da avversario che il signor Luciano vivrà in quello stadio magico da quando nel 2017 ha lasciato la Capitale: una vittoria e un pareggio, nelle precedenti con l'Inter, ma ora la storia è diversa, è più complessa. Nel senso che al di là dei sentimenti, dei ricordi e delle emozioni che inevitabilmente verranno fuori, ci sono un progetto da coltivare e una missione da completare. C'è il Napoli: la capolista della Serie A, nonché l'unica squadra dei campionati top d'Europa a punteggio pieno con 8 vittorie in altrettante partite proprio come fecero gli uomini di Sarri nel 2017-2018. E ora, cioè domani andranno in scena due operazioni: la prima legata alla statistica, perché un altro successo varrebbe un nuovo record detenuto in beata solitudine; la seconda legata ai sogni di gloria. Ovvero: se gli azzurri riusciranno a battere anche la Roma, non potrebbe più negare le ambizioni scudetto anche il più integralista degli scaramantici.
Non ha mai vissuto in carriera un avvio così brillante: al top anche in Europa
IL TOP. Un avvio del genere non lo aveva mai vissuto, Spalletti: né con l'Inter, né con lo Zenit due volte campione di Russia e neanche con la Roma degli 87 punti, record assoluto della storia giallorossa.
Già, il signor Luciano ha firmato un primato e poi ha conquistato tre trofei: due Coppe Italia (2007, 2008) e una Supercoppa (2007). Gli ultimi festeggiati all'Olimpico: eppure, la questione con Totti ha creato ombre e malumori che la fiction ha poi contribuito a sdoganare lontano dalla Capitale. Sembra assurdo ma è così, se è vero come lo è che tanti tifosi azzurri accolsero con freddezza la notizia del suo arrivo in panchina senza alcuna motivazione tecnico-tattica; bensì di pelle, simpatia e antipatia. Oggi, invece, su quella pelle ci sono soltanto brividi: che Napoli si stia godendo il miglior Spalletti di sempre, beh, lo dirà il futuro, ma certo è che domani Roma e la Roma troveranno un grande Napoli e un grande allenatore. Spallettone, come disse il suo amico Mourinho in un memorabile siparietto televisivo post Fiorentina: qua la mano. La mano della nona sinfonia.