Osimhen alla Bolt e il gol arriva veloce
Il centravanti del Napoli dal 16 settembre sempre in rete: nove centri in otto gare tra Serie A ed Europa League Victor è stato votato dai colleghi migliore attaccante del primo mese di campionato. Contro la Roma punta alla doppia cifra
Qualcuno dice che quando corre sembra Bolt, si. E altri invece scomodano addirittura Jordan e Lebron quando salta in cielo e schiaccia in porta in terzo tempo e poi Asprilla, Drogba, Sheva, Cavani e tanti grandi ancora quando in campo parte in quarta e semina panico e gol. Il classico gioco dei paragoni e dei parallelismi, funziona così, ma di questo passo sarà presto lui, Victor Osimhen, a diventare un metro di paragone. Un attaccante alla Osi, suona anche bene: un atleta straordinario, scatti e progressioni pazzesche e una forza dirompente; un giocatore in grado di trasformare in pericoli e occasioni anche le palle più sporche e soprattutto di mandare in tilt le difese. Un ciclone, un tornado, un vero uomo squadra capace di spostare gli equilibri sin dal primo sprint che oltre alle incredibili doti fisiche ha cominciato a segnare con invidiabile regolarità: dal Leicester in poi, dal 16 settembre a giovedì con il Legia, Victor ha realizzato 9 reti in 8 partite strappando copertina su copertine. Nonché l'alloro Aic del migliore di settembre: complimenti vivissimi. E ora? Beh, domani c'è la Roma di Mou e dunque la missione primato: caccia grossa alla nona vittoria consecutiva. Nove, come il suo numero: nel segno di Victor.
FORZA E UMILTÀ. E allora,
Osimhen: il migliore attaccante del primo mese del campionato italiano secondo i voti dei colleghi giocatori. Il migliore di ieri che si candida a strappare anche le prossime copertine: se lo augurano tutti da queste parti, considerando che resta l'investimento più ricco della storia del club, e più di chiunque probabilmente Osi stesso. Sì: la sua fame e la sua umiltà sono forse il pezzo fondamentale di un repertorio che continua ad arricchire con il lavoro e con la voglia. Con la luce di Spalletti: il signor Luciano lo ha incitato, responsabilizzato e poi lo ha trasformato in uno dei totem della sua squadra che vince e che convince. Uno degli irrinunciabili, un elemento fondamentale sotto il profilo realizzativo e sotto quello tattico: lui scompiglia i piani e gli equilibri di qualsiasi avversario e soprattutto fa gol.
Dalla grande notte di Leicester non si è più fermato: pericolo costante per le difese
LA SENTENZA. Nove, dicevamo, quelli realizzati dal 16 settembre a giovedì: archiviata l'espulsione con il Venezia alla prima, Osimhen ha inaugurato la sua stagione da urlo con la doppietta al Leicester e da quel momento non s'è mai più fermato. A raffica: contro Udinese, Samp (2), Cagliari e Torino in campionato e con Spartak e Legia in Europa League. Una certezza, una sentenza: ormai funziona così, gioca e segna. Dal primo minuto o in corso d'opera, non fa differenza. Il grande protagonista di questa prima parte della stagione è lui, non c'è che dire; un attaccante temuto, un attaccante decisivo che magari, diciamo in prospettiva, può raccogliere l'eredità di quel Lukaku volato al Chelsea. I famigerati parallelismi che tornano, corsi e ricorsi, ma niente paura è soltanto questione di tempo: a questi ritmi e con questi numeri il destino sembra scritto. Alla Osi.