Otto Viola diverse: ansia da posto fisso
Italiano non ha mai utilizzato la stessa formazione La Fiorentina non decolla: 14° attacco, classifica senza guizzi e affanno in casa. Si cambia troppo?
Il “posto fisso” in questa Fiorentina, fin qui, è un privilegio toccato a pochi. Lo hanno conosciuto Dusan Vlahovic, sempre in campo dall’inizio e sostituito solo una volta (col Genoa), capitan Biraghi e Jack Bonaventura. Vincenzo Italiano nelle prime otto giornate di campionato ha “varato” altrettante squadre diverse: ha mixato le forze a disposizione e dato a ciascuno (almeno) un’opportunità per mettersi in mostra. Della rosa, composta da 25 elementi, ha impiegato 24 calciatori differenti (all’appello manca il terzo portiere), cinque in meno di Venezia a Genoa che guidano questa speciale classifica, eppure bisogna registrare qualche ingranaggio.
FATTORE GOL. Sì, perché per tenere fede a quel motto coniato dal tecnico viola ad inizio stagione, «difendere bene e attaccare benissimo», c’è ancora da lavorare. Fin qui, sono stati segnati solo 10 gol, quello viola è il quattordicesimo attacco della Serie A (il Torino
ha sorpassato ieri sera) e non c’è tempo da perdere: fin qui, oltre a Vlahovic, capocannoniere, sono andati a segno altri 6 calciatori, tra cui due difensori (Milenkovic e Quarta) e due centrocampisti (Bonaventura e Saponara). L’unico esterno offensivo che ancora manca all’appello della rete è Callejon e su questo lo spagnolo sta lavorando, insieme al suo allenatore. E’ negli ultimi 15-20 metri, come spiegato lunedì sera a Venezia, che bisogna trovare il giusto punto di equilibrio, già dalla gara col Cagliari, che lontano dal proprio stadio, ha messo insieme solo un pareggio (contro la Lazio).
OTTO VARIANTI. Italiano, in questa prima parte di campionato, non si è mai affidato ad un undici preconfezionato. E’ cambiato in tre occasioni il portiere, ma soprattutto sono ruotati gli interpreti negli altri reparti. All’inizio, sulla corsia laterale destra è stato dato spazio a Venuti, sostituito poi da Odriozola e pure da Benassi. In difesa, se Milenkovic è stato tra i più presenti (7 presenze), il meno impiegato è stato Nastasic, con una sola partita giocata, contro l’Inter. Si sono alternati Igor (4 volte) e Martinez Quarta (4), mentre Terzic, l’alternativa di Biraghi ha sfruttato i 30 minuti con l’Udinese per mettersi in mostra. E’ l’intero blocco, però, a doversi fare più ermetico: nelle prime 8 giornate di campionato, solo in una occasione la Fiorentina non ha incassato reti (Udinese) e d’ora in avanti l’obiettivo è quello di non sbagliare più niente. Nel mezzo, invece, il ping-pong è stato quasi sempre tra Torreira e Pulgar, tranne a Venezia, con Amrabat chiamato a sistemarsi in plancia di comando. Se Bonaventura, come detto, è, ad oggi, l’imprescindibile di Italiano, a sinistra, hanno fatto staffetta Maleh e Castrovilli. Almeno fin quando, complice anche l’infortunio del centrocampista azzurro, Duncan non si è ritagliato uno spazio importante, scelto dal primo minuto dalla gara con l’Atalanta dell’11 settembre scorso.
OBIETTIVO VITTORIA. La Fiorentina ha assoluto bisogno di tornare a vincere. Perché, al Fran
chi, il successo manca da quasi due mesi (dal 28 agosto contro il Torino) e pure perché ora più che mai bisogna restituire serenità a Firenze. Di certo, chi sorride è il diciottenne Dimo Krastev, uno dei gioielli del vivaio viola che Italiano ha conosciuto da vicino durante il ritiro di Moena. Ha firmato il prolungamento
fino al 2024 con opzione a favore del club di estendere la durata dell’accordo al 2026. Il bulgaro, osservato speciale con Munteanu e Bianco, sogna di unirsi in pianta stabile coi grandi e intanto studia da leader, pronto, nel tempo, a mettersi in corsa pure lui per un un “posto fisso”.
Oltre a Vlahovic, anche i pochi gol non hanno stabilità: 6 diversi marcatori
Il baby Krastev intanto prolunga fino al 2024 (opzione al ‘26)