Benzema, il sexgate non è ancora finito
Domani Barça-Real: il francese ci arriva molto teso Caso Valbuena: sentenza rinviata al 24 novembre. I suoi legali hanno chiesto l’assoluzione
Sperava di arrivare al Clasico di domani con la fedina penale pulita, ma dovrà aspettare ancora un po’. Non che in questi anni il caso Valbuena ne abbia influenzato le prestazioni, anzi, ma la speranza di veder risolta quanto prima questa brutta faccenda c'era, nei pensieri di Karim Benzema. La sentenza sul processo ‘sexgate’ sarebbe dovuta arrivare ieri, a due giorni dal big match con il Barça al Camp Nou. L'attaccante francese, invece, dovrà aspettare ancora un mese prima di sapere se sarà giudicato colpevole o meno di complicità in tentata estorsione ai danni del suo ex compagno di nazionale per i fatti del 2015. La sentenza, infatti, è stata rinviata al 24 novembre, giorno in cui tra l’altro il Real Madrid giocherà in casa dello Sheriff nella penultima giornata della fase a gironi di Champions. Dopodiché, mancheranno 5 giorni alla proclamazione del Pallone d’Oro a Parigi. A Madrid e in Francia tifano tutti per lui, ma c’è questa spada di Damocle che pende sulla sua testa.
COSA RISCHIA. Benzema rischiava una pena massima di 5 anni di carcere, ma la richiesta del Pubblico Ministero del Tribunale di Versailles è stata nettamente più tenue, ovvero 10 mesi di reclusione, ma con la condizionale, e una multa da 75 mila euro. Al processo, cominciato mercoledì, l’attaccante del Real Madrid non ha partecipato per motivi professionali, visto che martedì sera era stato impegnato in Ucraina nel match vinto 5-0 in casa dello Shakhtar. È stato rappresentato dai suoi avvocati, che nell’arringa finale hanno chiesto l’assoluzione del loro assistito: «Benzema, in tutta la sua carriera, è stato ammonito solo tre volte, ha cambiato due soli club e continua a pagare le tasse in Francia - ha spiegato il suo legale, Sylvain Cormier - Questa è la sua personalità, spiegatemi perché dovrebbe entrare a far parte di una banda criminale». Che avrebbe provato a estorcere denaro a Valbuena per non far divulgare un video hard che secondo il legale di Benzema è stato girato dallo stesso giocatore all’insaputa della donna con cui stava avendo un rapporto sessuale. «Registra il video in modalità selfie. Nessuno si è preoccupato della giovane, che non sa di essere filmata: un atto penalmente rilevante». Benzema, una vittima secondo i suoi legali, aveva suggerito a Valbuena di parlare con un suo amico in merito al video che stava circolando. La denuncia del suo ex compagno, però, ha raggiunto lui e altri quattro imputati, per i quali sono state richieste pene che vanno dai 18 mesi ai 2 anni di reclusione. Una brutta faccenda costata oltre 5 anni di non convocazioni in nazionale per l’attaccante del Real Madrid e una strada senza ritorno per il centrocampista dell’Olympiacos, che la maglia del Bleus non l’ha mai più indossata.
VERSO IL CLASICO. Benzema, a distanza, ha vissuto con ansia e partecipazione i tre giorni in cui si è svolto il processo. S’è allenato a parte a causa di una botta al collo del piede destro ricevuta nella partita con lo Shakhtar. Domani pomeriggio, al Camp Nou, la sua presenza non è comunque in pericolo. Ancelotti recupererà anche Hazard e Carvajal. Tre buone notizie in vista di una partita che può dire tanto sulle reali ambizioni di entrambe le squadre nella lotta per il titolo di campione di Spagna.