Dionisi non si volta Solo l’Ascoli in testa
L’attaccante torna allo “Stirpe” dove è stato protagonista per 7 anni e vinto il campionato Partita delicata per Sottil che chiede a tutti il massimo «Possiamo giocarcela così»
Inutile girarci intorno, quello odierno allo “Stirpe” è soprattutto il Federico Dionisi-day. Il 34enne attaccante nativo di Rieti, infatti, dopo essere stato per sette anni un simbolo del Frosinone, con 192 presenze e 62 gol, due promozioni in serie A e tante, tantissime emozioni, oggi è il capitano dell’Ascoli e, dopo esserne stato a lungo beniamino, diventa spauracchio per i suoi vecchi tifosi. Il suo “distacco” da icona gialloblù frusinate è abbastanza recente e piuttosto burrascoso, con qualche polemica a latere e più di una frizione, il 25 gennaio di quest’anno solare, ma ha fatto tanto con i nuovi colori (in termini di gol, assist, miracolosa salvezza, leader indiscusso del nuovo gruppo), che sembra passata una vita. Ovvio che Dionisi non si farà scrupoli se gli capitasse di buttarla dentro, d’altronde da Grande Ex ha già colpito, all’ultimo minuto della sfida a campi invertiti (febbraio scorso), su rigore, che gli è valso anche il 100º gol in carriera: un momento simbolicamente forte di una storia che chiude un
capitolo importante e ne apre un altro altrettanto significativo.
ICONADALEADER.Insomma, Dionisi è già un’icona della piazza picena, quel che è stato è stato, oggi – al netto di una comprensibile emozione – di certo non si consegnerà alla retorica. Dunque, un’arma in più (e molto affilata) per il tecnico dell’Ascoli, Andrea Sottil, che ha ben chiare le idee di cosa lo aspetta, «affrontiamo un Frosinone che punta a vincere il campionato. Ma noi ce la giocheremo lo stesso a viso aperto».
ALTRO ASCOLI. La sua formazione dovrà fare a meno degli infortunati Saric e Felicioli, tuttavia potrà contare lo stesso su una copiosa batteria di bianconeri affamati di punti, soprattutto nel reparto avanzato. Inoltre, circa 500 tifosi al seguito, sintomo che la piazza ci crede. «La presenza dei nostri tifosi, soprattutto in trasferta – puntualizza l’allenatore - diventa fondamentale: è bella la simbiosi che si è creata tra noi e loro. L’abbondanza in attacco? Beh, non mi dispiace. Tutti devono sentirsi coinvolti perché hanno totale stima da parte mia, se non si è scelti dall’inizio bisogna essere consapevoli che, quasi sempre, entrando dalla panchina con l’atteggiamento giusto, si cambiano le partite».
ESAME STIRPE. Di fronte un avversario di grande calibro che sarà utile per scoprire il reale valore dell’Ascoli. “Rispettiamo il Frosinone, che, per blasone e caratura dei suoi calciatori, lotta per vincere il campionato. Troveremo un ambiente carico, sarà una sfida da affrontare a viso aperto, con grande personalità,
fame, umiltà, agonismo, oltre che con concentrazione. Contro il Lecce un’ottima prestazione. Ci siamo preparati bene per questa partita. Le statistiche poco favorevoli? Le guardo poco, mi interessa la squadra. Quando abbiamo la palla dobbiamo giocare con serenità e velocità, abbiamo dimostrato di potercela giocare con chiunque».
Emozioni inevitabili per Federico dopo tante battaglie e un addio burrascoso