Goggia e Moioli sorelle d’Italia
Le nostre olimpioniche porteranno il Tricolore nelle due cerimonie dei Giochi di Pechino Malagò: «La loro è una bella favola, dallo show vincente per Milano-Cortina a portabandiera»
Apoco più di 100 giorni dal via non si diradano le nebbie sui Giochi invernali di Pechino (4-20 febbraio). Alle problematiche logistiche legate alle ferree misure di contenimento della pandemia, che hanno di fatto isolato la Cina, si sono aggiunti i venti di guerra (leggi boicottaggio) che soffiano dagli Stati Uniti con le ultime parole di Biden, che in queste ore ha dichiarato di essere pronto a intervenire in difesa di Taiwan.
Viste da qui la crisi Washington-Pechino e le istanze sempre più pressanti sui diritti umani di tibetani e minoranze uigure sembrano lontane. «Mi fido delle rassicurazioni del Cio» ripete Giovanni Malagò con il sapiente ottimismo che lo aveva contraddistinto nei mesi precedenti la tribolata Olimpiade di Tokyo. Via quindi ai preparativi con l’entusiasmo per il bottino record dei Giochi estivi. Come primo atto la Giunta Coni ha designato i portabandiera di Pechino: Sofia Goggia per la cerimonia di apertura e Michela Moioli per quella di chiusura. Una scelta obbligata, ma pienamente condivisa, quella caduta sulla fiamma gialla campionessa olimpica della discesa libera quattro anni fa a PyeongChang, e due volte regina nella Coppa di specialità, e sulla prima azzurra di sempre a conquistare, sempre in Cora, un oro olimpico nello snowboard, specialità cross.
«Goggia e Moioli sono le due ragazze dello show vincente della candidatura di Milano-Cortina 2026: una bella favola che si chiude nel modo migliore - il commento di Malago - Ci eravamo proposti di scegliere tra i campioni olimpici e visto che nel 2018 abbiamo vinto tre ori, e che Arianna Fontana era già stata alfiere, siamo contenti che a portare il tricolore saranno due donne».
Per la prima volta è stato ufficializzato anche il ruolo per la cerimonia di chiusura: «Perché stavolta riveste un significato particolare per noi, con la consegna della bandiera olimpica a Milano-Cortina 2026, quando inizierà ufficialmente il quadriennio olimpico italiano». In occasione dell’“hand-over” il sindaco di Pechino consegnerà il drappo dei Cinque cerchi al sindaco di Milano, Sala, e a quello di Cortina, Ghedina.
QUIRINALE. «Sono profondamente onorata di poter rappresentare l’Italia in Cina, non solo sugli sci ma anche nell’apertura - il commento della Goggia - Sono grata per l’incarico ricevuto dal Coni, mi riempie d’orgoglio. Mi auguro di poter onorare il Tricolore anche quando metterò i bastoncini fuori dal cancelletto». Primo oro olimpico di una azzurra nella discesa, Sofia è anche campionessa di resilienza in una carriera d’oro costellata da tanti infortuni. Come quando, nonostante la frattura del malleolo peronale nell’ottobre 2018, riuscì a vincere l’argento iridato pochi mesi dopo in superG. Costretta a saltare per infortunio gli ultimi Mondiali di Cortina, Sofia torna in pista oggi a Soelden in gigante nella tappa inaugurale di Coppa del Mondo: «Ho lavorato bene quest’estate, sono a un buon livello e questa designazione mi dà una carica in più. Di Pechino sappiamo poco: saranno gare alla cieca».
Non meno entusiasta Michaela Moioli: «Sofia apre e io chiudo, è bellissimo. Lei merita di inaugurare i Giochi, ma io sono orgoglio
Sofia: «Scelta che mi riempie d’orgoglio» Michela: «Giusto che ad aprire sia lei»
sa di poterli chiudere. E’ un sogno che si realizza. Avermi prescelto è anche un riconoscimento alla mia disciplina, che sta prendendo sempre più piede». Sarà come sempre il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a consegnare il Tricolore nella cerimonia al Quirinale il 23 dicembre.
Finora sono solo dieci gli azzurri qualificati. «Ma ai Giochi invernali i criteri sono diversi, con il ranking aperto fino a tre settimane prima», spiega il segretario generale del Coni, Carlo Mornati. Causa anche l’obbligo di 40 giorni di quarantena, impossibile fare sopralluoghi agli impianti. Si spera in un varco per qualche nostro tecnico per visionare le piste di bob e slittino prima delle gare. «Almeno stavolta ci sarà il pubblico, anche se solo cinese», si consola Malagò.