Il no a Jacobs scuote anche Coe
Non si placa il dissenso per la mancata nomination di Marcell Jacobs e Gianmarco Tamberi tra i dieci finalisti alla designazione di atleta dell’anno. Sotto accusa il panel indipendente di sei statistici (uno per continente) incaricato di scegliere gli atleti più meritevoli. «Uno schiaffo al buon senso: incredibile che tra i nominati non ci sia uno come Jacobs, unico uomo a vincere due ori olimpici, e nemmeno Tamberi, che oltre al titolo dell’alto ha pure dominato il circuito Diamond League: è una mancanza di rispetto per i due atleti», ha tuonato Giovanni Malagò, dispiaciuto per il pasticcio di World Athletics.
«Appena saputo della scelta ho chiamato Anna Riccardi (membro dell’esecutivo di World Athletics e da settembre a capo del dipartimento sportivo di Milano-Cortina 2026; ndr) e anche lei non ha saputo spiegarsi come sia potuto accadere. Ho il sospetto che anche il presidente Seb Coe sia una vittima di questa scelta incredibile». Il numero uno Fidal, Stefano Mei, ha scritto una lettera allo stesso Coe chiedendo spiegazioni: «Non siamo arrabbiati, ma delusi e amareggiati sì». Il britannico è rimasto sorpreso dal clamore suscitato dall’esclusione sui media italiani, tanto che non si esclude un suo intervento motu proprio per riparare all’ingiustizia.
RETROSCENA. Dietro l’affronto alle due icone azzurre di Tokyo, sembra non esserci infatti una volontà politica, quanto la leggerezza di aver affidato la valutazione al ristretto gruppo di statistici che ha basato il proprio giudizio esclusivamente su algoritmi tecnici. «Ci siamo comportati correttamente - ci dice il giapponese Ken Nakamura - pur con l’oro nei 100 e nella 4x100, e il doppio record europeo sui 100 (9”84 e 9”80), Jacobs non ha vinto una tappa della Diamond League e non ha chiuso la stagione da leader nella graduatoria stagionale. I suoi dati tecnici sono risultati in complesso leggermente inferiori al lunghista greco Tentoglou e al triplista portoghese Pichardo».
Getta acqua sul fuoco Tamberi: «A quanto pare non saremo noi a vincere il premio di atleta dell’anno, forse giustamente aggiungo io, ma quello che è certo è che nessun Paese al mondo ha goduto come noi in quei dieci minuti dell’1 agosto». Il campione olimpico, oro condiviso con Barshim, ha postato sui social lo storico abbraccio con Jacobs, divenuta la foto simbolo di Tokyo: «A noi basta la gioia e la consapevolezza di aver vinto l’Olimpiade! Per il premio di atleta dell’anno abbiamo ancora tempo». Intanto sui social tanta indignazione non solo dei fan italiani. Quando lunedì World Athletics aveva preannunciato l’uscita delle nomination, senza fare i nomi, in tanti avevano twittato subito, dall’Africa all’Australia, il nome Jacobs tra i favoriti.
Intervento possibile Tamberi se la ride: «Quei 10 minuti non ce li toglie nessuno»