Corriere dello Sport

«Sto bene da sola, mi scateno in pista: sono sempre la stessa»

Marta Bassino difende la coppa di gigante: dopo successi e notorietà non è cambiata

- Di Alberto Dolfin

«La gente mi riconosce ma fosse per me starei per fatti miei»

L’oro e il cristallo sono neve passata, Marta Bassino coltiva già nuovi sogni per l’inverno all’orizzonte. Riparte la Coppa del Mondo di sci alpino e lo fa, come tradizione, con il gigante di Sölden, località molto cara alla venticinqu­enne piemontese dell’Esercito perché le ricorda il primo podio in carriera (2016) e la vittoria di 12 mesi fa che ha aperto la stagione sfavillant­e, coronata con la conquista della Coppa di specialità tra le porte larghe. A febbraio poi, Marta si è messa al collo anche l’oro in parallelo ai Mondiali casalinghi di Cortina: per chiudere il cerchio, ora brama il podio olimpico a Pechino.

Quale Marta troviamo al cancellett­o di partenza?

«Riparto da zero, perché ogni stagione è a sé. So quello che ho fatto l’anno scorso e spero di essere pronta anche sotto l’aspetto mentale per cercare di sciare al meglio. Però, sono sempre la stessa Marta».

Nonostante le mascherine, la fermano più spesso per strada?

«Credo che la mia notorietà, se così si può dire, sia cresciuta gradualmen­te negli ultimi anni, con un incremento più forte nell’ultimo inverno. Io sto bene anche senza dover parlare con nessuno: fosse per me starei ancora più per i fatti miei, ma ormai mi sono abituata ad essere cercata».

Introversa nella vita quotidiana, scatenata sulla neve: come avviene questa metamorfos­i?

«Devo dire che è sempre stato così sin da piccolina: quando scio, riesco a tirare fuori il massimo e mi trasformo».

Che cosa è cambiato nel Team Èlite con l’addio di Federica Brignone?

«Non cambia tanto nell’essere in due anziché in tre atlete in squadra. Eravamo un team ristretto già prima, adesso siamo solo più

io e Sofia, ma Fede ha fatto le sue scelte e vanno rispettate».

Con Sofia Goggia, invece, vi rincorrete sia in pista sia sui social: ci racconta il rapporto di amicizia che vi lega?

«Abbiamo due caratteri molto diversi, ma stando insieme ci confrontia­mo, chiacchier­iamo e, di fatto, ci completiam­o».

La finanziera bergamasca sarà la portabandi­era nella Cerimonia d’apertura di Pechino: che ne pensa?

«È quella che se lo merita più di tutte. Sono davvero felicissim­a che sia lei a portarla».

Il suo preparator­e atletico Marco Giordano l’ha definita la “Federer della neve”: le piace essere elogiata da più fronti per la sua tecnica?

«Mi fa piacere e non so proprio dire se l’ho imparato da piccola quando mi allenava mio papà Maurizio o se è un qualcosa di innato. Crescendo negli anni, ho cercato di aggiungere sempre qualcosa alla mia sciata, per andare ancora più forte. Mi sono sempre affidata a Marco per la preparazio­ne e mi fido ciecamente di lui. Alterniamo giorni di forza in palestra ad altri di velocità e poi lavoriamo anche su cuore e polmoni facendo ripetute sia al campo d’atletica oppure con sessioni specifiche in bici: l’obiettivo è essere più completa possibile, grazie anche al supporto sulla neve di Marcello Tavola in Nazionale».

Negli ultimi due inverni ha chiuso tra le prime sei nella graduatori­a generale di Coppa del Mondo: ci sta facendo un pensierino?

«Ho sempre fatto più discipline. Quest’anno seguirò più o meno quanto ho fatto nella passata stagione, partendo dai giganti e dai superG, poi farò qualche slalom e qualche discesa: la Coppa del Mondo non è un’ossessione. Dovrei andare a Levi a novembre per i due slalom, mentre non farò velocità a Lake Louise a inizio dicembre».

Forse pensa di più alla medaglia olimpica che chiuderebb­e il cerchio?

«Potremmo dire così. L’Olimpiade è un pensiero che c’è, ma febbraio è lontano e voglio arrivarci a piccoli passi».

In questa stagione Mikaela Shiffrin sembra rinata: come la vede?

«Sta tornando a sciare veramente forte e si vedrà come andrà. È difficile fare pronostici prima di Sölden perché non c’è ancora stato un confronto vero e proprio, ne sapremo qualcosa di più dopo questo gigante».

Lei è una grande amante dei libri, che cosa sta leggendo?

«Sto finendo “La regina degli scacchi”, di cui c’è anche la serie su Netflix, così poi me la guardo tutta. Avevo visto soltanto la prima puntata e poi ho iniziato a leggere il libro, sempre consigliat­o da Marco Giordano, nei tre giorni all’Isola d’Elba tra le due trasferte di Saas-Fee».

«E’ sugli sci che riesco a tirare fuori il massimo E’ così da sempre»

«Io e Goggia diverse: ci completiam­o Felice che sia lei la portabandi­era»

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ANSA Marta Bassino, 25 anni, ha vinto la Coppa del Mondo di gigante

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