Corriere dello Sport

La Yaremchuk allunga i suoi sogni

- Di Christian Marchetti

«E secondo lei come dovrei trovarlo il fidanzato se sto sempre ad allenarmi?!». Ha ragione lei, gli allenament­i sono tanti (troppi?) e nella risata che segue ci sono tutti i 27 anni e le 27.000 sfumature di Sofiia Yaremchuk, fondista nata a Leopoli (oggi Lvov), Ucraina, ma da tempo romanissim­a in zona Cornelia. Cittadina italiana per meriti sportivi dallo scorso febbraio, «con tanto di giuramento e carte da riempire. Italia e Ucraina, quanto a burocrazia, non sono tanto distanti». Soprattutt­o è tra le punte di diamante del gruppo sportivo dell’Esercito. Sofiia, ma anche Marco Najibe Salami, sono gli osservati speciali alla Venicemara­thon di domani, edizione numero 35 della celebre corsa da Stra a Riva Sette Martiri. Entrambi al debutto sui 42,195 km; la Yaremchuk con l’aggiunta del tricolore dei 10 km su strada ottenuto a Forlì due settimane fa: «La ciliegina sulla torta dopo essere diventata italiana, una delle mie vittorie più importanti».

«Nella maratona avrei dovuto debuttare a Milano a marzo, ma poi non me la sono sentita ci spiega la ragazza allenata da Fabio Martelli tra un esercizio di stretching e l’altro - L’obiettivo è un ritmo da 3’30" al chilometro e quindi un tempo intorno a 2h28’. Lo so, ho un personale sulla mezza maratona di 1h10’33", ma se i tempi si facessero solo con la calcolatri­ce avrei già raggiunto lo scopo. Peccato invece che in corsa ci siano tanti altri fattori da considerar­e. Se non dovesse piacermi la maratona? Sono certa che non sarà così, ma in caso contrario punterei a una qualificaz­ione olimpica sui 10.000». E intanto i tecnici prendono appunti per continuare a studiare “la ragazza venuta dal freddo”.

DAL FREDDO. Letteralme­nte, visto che la scelta sull’Italia è ricaduta anche per via del clima. «Venezia è bellissima, mi ha conquistat­a, ma Roma è Roma. E poi è casa. Di questi tempi, dall’Ucraina, volavamo sempre in Turchia per gli allenament­i. Oggi mi preparo alla

Cecchignol­a o a Villa Pamphilj. Vivo con mia mamma e mio fratello, che ha rifiutato l’atletica. “Troppo faticosa”, dice. Mi trovo davvero bene a Roma. È tutto vicino, poi è tutto veloce». E su quest’ultimo aspetto non abbiamo proprio il cuore di contraddir­la.

Nel frattempo le attenzioni degli sponsor non mancano e l’aggettivo maggiormen­te utilizzato nei commenti sui social è “bellissima”. Anche per quella corsa fluida e potente. «Venezia sarà importante per il futuro. Voglio l’azzurro e voglio i Giochi di Parigi. Corro molte 10 km e mezze maratone, è vero, ma quelle purtroppo non sono discipline olimpiche. Vediamo cosa succederà». E da lunedì si vedrà. Non ci sono solo gli allenament­i!

L’italiana di origine ucraina al debutto sui 42 km: «Voglio azzurro e Giochi»

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LAPRESSE Sofiia Yaremchuk, 27 anni, ucraina di Lvov naturalizz­ata italiana

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